martedì 31 agosto 2010
Between light and darkness, I'm ... nowhere
lunedì 30 agosto 2010
Another night ... another (the same?) question

Troppe domande, troppe cose per la testa. Per capire bene cosa succede, dovrei stordirmi, scollegarmi in modo lucido da tutto per poter, forse, capire cosa mi succede davvero intorno.
Piccolo rinnovamento
Slash w/ Lemmy - Doctor Alibi: 2010 Golden Gods Awards - Los Angeles, CA
domenica 29 agosto 2010
A letter from Seattle

A volte basta poco, per stare meglio.
Da Boddah
Vi parlo dal punto di vista di un sempliciotto un po' vissuto che preferirebbe essere uno snervante bimbo lamentoso. Questa lettera dovrebbe essere semplice abbastanza semplice da capire.
Tutti gli avvenimenti della scuola base del punk-rock che mi sono stati dati nel corso degli anni, dai miei esordi, intendo dire, l'etica dell'indipendenza e di abbracciare la vostra comunità si sono rivelati esatti. Io non provo più emozioni nell'ascoltare musica e nemmeno nel crearla nel leggere e nello scrivere da troppi anni ormai. Questo mi fa sentire terribelmente colpevole.
Per esempio quando siamo nel backstage e le luci si spengono e sento il maniacale urlo della folla cominciare, non ha nessun effetto su di me, non è come era per freddy Mercury, a lui la folla lo inebriava, ne ritraeva energia e io l'ho sempre invidiato per questo, ma per me non è così. Il fatto è che io non posso imbrogliarvi, nessuno di voi. Semplicemente non sarebbe giusto nei vostri confronti ne nei miei. Il peggior crimine che mi possa venire in mente e quello di fingere e far credere che io mi stia divertendo al 100%.
A volte mi sento come se dovessi timbrare il cartellino ogni volta che salgo sul palco. Ho provato tutto quello che è in mio potere per apprezzare questo. Ho apprezzato il fatto che io e gli altri abbiamo colpito e intrattenuto tutta questa gente. Ma devo essere uno di quei narcisisti che apprezzano le cose solo quando non ci sono più. Io sono troppo sensibile. Ho bisogno di essere un po' stordito per ritrovare l'entusiasmo che avevo da bambino.
Durante gli ultimi tre nostri tour sono riuscito ad apprezzare molto di più le persone che conoscevo personalmente e i fans della nostra musica, ma ancora non riesco a superare la frustrazione, il senso di colpa e l'empatia che ho per tutti. C'è del buono in ognuno di noi e penso che io amo troppo la gente, così tanto che mi sento troppo fottutamente triste. Il piccolo triste, sensibile...! Perchè non ti diverti e basta? Non lo so!
Ho una moglie divina che trasuda ambizione e empatia e una figlia che mi ricorda troppo di quando ero come lei, pieno di amore e gioia, bacia tutte le persone che incontri perchè tutti sono buoni e nessuno ti farà del male. E questo mi terrorizza a tal punto che perdo le mie funzioni vitali. Non posso sopportare l'idea che Frances una miserabile, autodistruttiva rocker come me.
Mi è andata bene, molto bene durante questi anni, e ne sono grato, ma è dall'età di sette anni che sono avverso al genere umano. Solo perchè a tutti sembra così facile tirare avanti ed essere empatici. Penso sia solo perchè io amo troppo e mi rammarico troppo per la gente.
Grazie a tutti voi dal fondo del mio bruciante, nauseato stomaco per le vostre lettere e il supporto che mi avete dato negli anni passati. Io sono troppo stravagante, lunatico, bambino! E non ho piu nessuna emozione, e ricordate, e meglio bruciarsi in fretta che spegnersi lentamente.
Pace, Amore, Empatia.
Kurt Cobain
Frances e Courtney, io sarò al vostro altare.
Ti prego Courtney continua così, per Frances.
Per la sua vita, voglio che sia felice senza di me.
VI AMO, VI AMO
venerdì 27 agosto 2010
Dovrei ... (post altamente pesante)
mercoledì 25 agosto 2010
That night ...
lunedì 23 agosto 2010
Cento post di ... me
domenica 22 agosto 2010
Titolo ? Per cosa?
(P.S. Se non sbaglio i conti siamo vicini al post numero 100 ... bel traguardo ...)
sabato 21 agosto 2010
Mah ...
Tra realtà e sogno ... di mezzo c'è la paura
... chi ... ?
Con lampo arriva, in un lampo se ne va ...
venerdì 20 agosto 2010
Diario di bordo
giovedì 19 agosto 2010
Buio.
mercoledì 18 agosto 2010
Be ... or ... what ?
After 40 years
Che cosa è questa vi chiederete, beh questa è una lettera scritta da John Lennon, arrivata a destinazione con ben 40 anni di ritardo. Questo è un documento che è stato ritrovato da pochi giorni e subito venduto per 9,000 dollari. Non sarà un documento dove vi sia scritto tutto questo granché ma il discorso è un altro, John il buon John ancora a 40 anni di distanza ha fregato tutti Yoko compresa. Dopo tutto questo tempo è tornato tra noi e ha fatto una comparsata, sul palcoscenico della vita dove è stato per anni protagonista ed ora era stato relegato a semplice burattino. Lui è stato protagonista, dopo essere morto è tornato tra noi ed ora è di nuovo tornato al suo posto.
Comparse, protagonisti, che strano modo di vedere la vita, in teoria siamo tutti protagonisti della nostra vita e a volte protagonisti anche delle vite altrui, diventando in alcuni casi comparse ma solo perché come dire, quel regista non ci ha cucito attorno la sceneggiatura che ci sarebbe piaciuta. Infondo è giorno e si sente, il cervello è ancora troppo attaccato, non riesco a fluttuare nei pensieri come vorrei, non c'è quel legame con il tempo e lo spazio, i minuti corrono e ne ho ben pochi. Al prossimo post che di sicuro sarà molto migliore ...
lunedì 16 agosto 2010
Un pezzo di felicità
domenica 15 agosto 2010
Hello ... a man on the moon is talking to you ...


sabato 14 agosto 2010
La quiete ... prima della tempesta ...
venerdì 13 agosto 2010
Raggiungere posti sulla strada ... la nostra strada di quella che chiamiamo vita
giovedì 12 agosto 2010
I have a dream ....
"Benvenuto nel mondo degli adulti" m'han detto
Insomma è vero, sono grande. Sono cresciuto, sono consapevolmente una persona capace di agire, intendere e volere. Peccato, era bello infondo, stare lì con l'unico problema di non riuscire a realizzare i sogni, i miei sogni. "Whit or whitout you" U2 sta finendo in questo momento, dal mio portatile da battaglia, una cosa stranissima è che uso un programmino per ascoltare la musica qui sopra, un programmino capace alla sola vista di rimandarmi indietro con la mente di anni e anni, annullando tante cose che sono successe. Erano i tempi di Winamp e Napster, della connessione a 56k, di Windows 98, della scuola elementare e di Topolino. Super3 e Yattaman con la posta di Sonia ovvio. Il gameboy color e le cartucce, le batterie a non finire sparse per casa, la Playstation modificata e fifa insieme a tekken 3. La prima canzone che ho scaricato fu' una sigla, quella dei pokémon ma non era la versione italiana, ma bensì quella inglese\americana, molto ma molto più bella di quella nostrana fidatevi. Saranno passati forse dieci anni, ma nemmeno, arrotondiamo a 9. Esattamente la metà della mia vita in pratica. 18 anni e devi essere pronto a conquistare il mondo o almeno quel pezzetto di mondo sotto l'uscio di casa. La scuola, ti prepara a questo dicono, insieme agli amici e ai genitori. Detroit rock city è quello che sto ascoltando in questo momento. Da un giorno all'altro, dovremmo tutti noi essere belli pronti ed imballati per essere consegnati in mano a "mamma vita" che deciderà da quel momento in poi il bello e il cattivo tempo della nostra esistenza, così è perché così vogliono. I genitori, i parenti, i professori che per anni ti sono stati dietro insieme a tutta la società dei così detti adulti. Ma noi che ci siamo appena ritrovati in questa stramaledettissima dimensione possiamo avere il tempo non tanto di capire dove andremo a finire ma almeno di finire, completare, il nostro percorso "adolescenziale" che in modo alquanto infimo, ci vogliono far concludere con il diploma, con i così detti esami di maturità. Come a dire finita una strada (non obbligata o quasi) sarai comunque fregato e direzionato per il resto della vita comunque. Come a dire che per magia, un immaturo diventa maturo nel giro di poche settimane ed invece un maturo non possa concedersi dei momenti di stacco dal mondo. Lasciar scorrere per un po' sarebbe la cosa migliore no? Su questo tema, infondo non ho nient'altro da dire, ma siccome non ho ancora molto sonno mi metterò a leggere per un po' e poi forse mi rimetterò a scrivere qui sopra. Altro giro altro discorso.
mercoledì 11 agosto 2010
4:04 e la menta va e la mente viaggia ...
"Forse è un po' tardino ... ma effettivamente al momento me ne frega ben poco ... sto tanto bene così ..." Questo ho scritto poco fa' sul mio personalissimo stato su facebook, ed è effettivamente così, sto per terra con accanto il libro al quale sto dedicando le mie attenzioni in campo di lettura, con intorno qualche accenno di calcinacci donati con tanto affetto dai miei carissimi vicini del piano di sopra, appoggiato al muro sotto la finestra che da sulla casilina ormai libera da ogni volgare rumore giornaliero, accompagnato dal solo rumore della fontana dei giardinetti e dalla musica che esce dalle seppur piccole, ma sempre fidate casse del mio piccolo portatile da combattimento. Oasis, questo è quello che sto ascoltando in questo momento e ci stanno un meraviglia, sono stati preceduti da Rolling Stones, Beatles, Cranberries, Bob Dylan, Nirvana, Articolo 31 e Pearl Jam, ma di loro degli Oasis intendo ho dopo tanto tempo deciso di ascoltare l'intero cd del quale da tempo avevo molte canzoni, alcune in versione live, che mi furono passate tramite msn e che per una sorta di "memorabilia" della storia che li ha portati a me, quei file intendo, non cercai mai nient'altro di tale gruppo, ne tanto meno ne ho ascoltato altre canzoni. Effettivamente è una strana e lunga storia, quella che mi ha portato alla conoscenza del gruppo dei fratelli Gallagher da Manchester. Una storia che non penso sia molto interessante da raccontare, anche se in passato ne ho accennato (molto passato) anche su questo blog, ma che comunque facendo ormai parte di me, si può benissimo ritrovare in molti dei miei sfoghi da scrittore notturno convinto di fare qualcosa di buono almeno per se stesso, senza sperare di farlo per altre persone. Oggi non ho imparato un bel niente, è stata una giornata dedita allo più sfrenato spreco di tempo, come se ne avessi a volontà da buttare, come a dire "godi popolo per oggi mi sono tolto dalle scatole" (avrei potuto benissimo scrivere in termini più volgari e diretti, c'è un però e questo però è che sto in un tale momento di beatitudine che non mi va di volgarizzarlo e sporcarlo, me lo voglio tenere bello pulito come un gioiello ...) e devo dire che sembra che il mondo, la mia mancanza non l'abbia accusata per niente e devo dire che si da un certo punto di vista mi dispiace un po', ma da un altro punto di vista è un sollievo che non vi potete immaginare, certo non sono nessuno, nessuno che conta almeno e proprio questo mi permette di essere ogni tanto libero dal compito di stare al mondo, dandomi la possibilità di tirarmene fuori estraniandomi da tutto e tutti. Esistendo, come fossi un ruscello di quelli che ci sono e non ci sono, libero e puro senza alterazioni di sorta. Nessun litigio, nessun complimento, nessun grazie, nessun prego ... niente ... insomma un Matteo puro e cristallino al 100% come non se ne vedono spesso da tanto tempo. Tempo, quando si sta bene non se ne ha mai abbastanza, sono le 4.20 passate ma manca ancora qualche canzone alla fine dell'album, cercherò di resistere ancora per qualche pezzo, almeno fino a morning glory, passando per she's electric. Dopodiché tutto il resto sarà noia, anche il sonno, dormire, sarà più noioso e meno liberatorio del solito, perché nonostante già ricomincino a passare cammion, autobus e quant'altro su questa maledetta strada, il mio senso di beatitudine è ancora inalterato. Pensare che sta sera non sapevo cosa scrivere, ma invece ecco qua, ispirazione, la musa ha colpito ancora, per vie traverse, ma ha colpito in pieno. Eccola "She's Electric". Mette il sorriso, o almeno me lo mette a me, l'introduzione, l'inizio su tutta la canzone, ma adesso sto pensando ai Beatles, una "Hey Jude" sarebbe perfetta ora. No fra poco c'è "Morning Glory" e in più il ritmo di quest'altra canzone mi ha preso. Quattro post, in tre giorni se non sbaglio ... forse mi sbaglio non lo so, comunque in questo momento sono le 4.30 ora mi posso permettere di stare qui a scrivere e a volare con la mente nel frattempo penso a quando forse un giorno mi dovrò svegliare, proprio a quest'ora per andare a lavorare, per portare qualche soldo ed un pezzo di pane a casa, magari da solo, con una vita squallida e triste. Nello stesso pensiero invece mi vedo sempre sveglio a quest'ora, magari sempre steso per terra, con questo stesso portatile, nella mia casa, con un lavoro che mi permette di fare questi orari e che proprio per questa mia attinenza riesco a dare il meglio di me stesso, magari proprio scrivere chissà. Magari, ascoltando musica da queste casse ormai provate dal tempo sveglierò qualcuno ed eccolo lì quel nanetto che mi assomiglia in un modo maledettamente perfetto, ed io che lo prendo e lo riporto a dormire o almeno nella speranza ...
Ancora una visione, eccomi fra qualche anno, molti anni, con la faccia triste, ho rinnegato tutto ciò in cui credevo, la musica anche quella niente più. Evidente mente ho preso qualche bella tranvata come dicono a Roma, bella forte aggiungerei. Diventato scontroso non per necessità occasionale come ogni tanto mi capita, ma scontroso e maleducato per modo di essere, per non essere avvicinato, perché meglio solo che male accompagnato. Ecco la fermata, scendo dal pullman, lo riconosco è un pullman dell'atac, mi vedo lì a per Roma, ne sono certo sono lì ma perché? Soprattuto come? La libreria? Cosa ci faccio lì? Forse girarci dentro è rimasto il mio unico sollievo in una vita futura che è stata poco prodiga di soddisfazioni e che mi ha elargito solo delusioni e cantonate?
Sono le 4.40 è meglio che vado, che chiudo, che scendo dal mio piedistallo e che mi accinga a tornare con i piedi per terra belli saldi aspettando che il destino si compia e che il futuro diventi storia e che domani diventi passato.
martedì 10 agosto 2010
Ero ... insomma ... stavo ...

... stavo lì sdraiato, sul pavimento, disteso insomma rilassato, a fissare il vuoto rappresentato da quel soffitto bianco pieno di crepe.
lunedì 9 agosto 2010
Tante cose ...

che mi stanno frullando per la testa ...
Bella giornata, all'inizio, si va e si gira, si scopre e ci si incuriosisce, bello.
Verso la fine arrivano i dubbi, le domande rivoltano le certezze, progetti messi su poche ore prima spazzati via.
Poi ... e poi non essere capito, non essere compreso, ormai bloccato da maschere e quant'altro di più triste ci sia e la cosa triste è che proprio chi ti dovrebbe conoscere più di chiunque altro ti rende la vita ancora più aspra di quanto già non lo sia.
Non l'ho mica chiesto io di fare parte di questo gioco che chiamiamo vita, mi ci sono ritrovato e fin dall'inizio c'è stata più di un occasione per la scritta game over.
Mi ci sono ritrovato, in teoria non dovevo nemmeno esistere da quanto dicono, figlio di un incidente e un pacchetto di sigarette.
Fin da quando sono nato ho dovuto lottare, oggi come ogni giorno, la battaglia continua e vorrei tanto arrendermi solo per potermi finalmente fermare. Ma invece no, non è una semplice battaglia è una missione, impossibile, nemmeno per sogno.
Non sono stato cercato, non sono stato voluto eppure sono arrivato fino qua, non chiuderò mai da solo questo gioco ma almeno datemi il permesso di incazzarmi se esisto, nell'inesistenza sarei stato molto meglio ma ora ... non ne posso fare a meno, di esistere, insomma di essere.
Esistere è diventata la mia missione, sensazioni e sentimenti sono la mia droga.
La mia aria sono le idee e la musica è il cibo. Il pensiero è la mia acqua e nel suo infinito me ne abbevero.
Datemi musica e mi farete felice.
Datemi idee e ne sarò contento, datemi un pensiero ancora più contento.
Datemi sentimenti e sensazioni e sarò vivo.
Datemi tutto questo ed io esisterò.
Così forse il mio "stare" qui avrà un senso, il mio personale senso della vita.
Altrimenti ... beh altrimenti partire viaggiare, azzerare tutto e infilarmi (come ho fatto con la vita stessa) in un nuovo tessuto, assorbirne l'energia per poter andare avanti, facendo pari con il destino, lui mi ha infilato nella vita, io mi infilo da qualche altra parte.
Fuggire, dalla vita programmata per noi, da noi, fuggire dall'ovvio e dalla staticità della quotidianità della vita e delle idee che piano piano iniziano a perdere senso e colori.
Cercare qualcosa, anche una sola "vibrazione" di vita per dare un senso alla mia.
In certi giorni non solo io mi sento morto, ma mi sembra che tutti intorno a me lo siano. Non per cattiveria ma semplicemente perché è come se fossimo scollegati e non essendo legati è come se non esistessimo a vicenda, non esistendo non viviamo. Siamo vivi si ma per noi stessi.
Libertà di essere e di esistere, questo chiedo. Libertà anche quando voglio di non esistere di tirarmene fuori, per riflettere ed osservare, capire da lontano problemi e conflitti visto che di solito le cose viste da una certa distanza sono viste in modo molto più chiaro che viste dal dentro. Proprio per questo motivo, per capire la vita ho il bisogno a volte di uscirne fuori.
Ciò non toglie che ne voglio far parte, voglio esistere, per ora vivo e basta. Non penso più ad essere felice, penso solo ad essere vivo.
Infondo è solo un fatto di prospettiva, questa per ora è la mia, se qualcuno ha qualche altra idea in tal proposito me lo faccia sapere.