mercoledì 10 febbraio 2010

DecisaMente


Allora che ci sto (stiamo volendo il discorso si può allargare a tanta gente ... o a chiunque altro voglia ...) a fare? Quale diavolo è il mio scopo? Incompiutezza ... ecco un altra delle sensazioni che possono devastare l'animo umano almeno credo.
Almeno è così per me.
Infondo mi sono accorto che quello che scrivo qua, è stato già scritto, da tanta, troppa altra gente per pensare di aggiungere qualcosa di nuovo nel calderone della vita.
Tanta tantissima gente, più di quanta io possa pensare avrà sicuramente fatto, pensato e scritto le stesse cose del sottoscritto.
Ne sono certo. Infondo è così.
Allora se nemmeno questo può essere utile che diavolo posso fare ...
Cioè non solo per gli altri, perché bene o male per gli altri riesco a rendermi utile magari ecco ... sono utile agli altri e non sono utile a me.
Sono inutile a me stesso ...
Allora ... che cazzo si fa in questi casi è?
Poi vivere come voglio vivere io al giorno d'oggi è ancora più difficile.
Senza dare fastidio agli altri, senza bere, senza droga, senza mentire (anche se in alcuni casi la menzogna è ammessa ... anche se non dovrebbe ... ma tant'è), cercando nelle mie possibilità d'essere d'aiuto ...
Ma tanto niente ... è tutto inutile ... la vita è come un muro di gomma ... respinge tutto ciò che cerco di fare e me lo risputa in faccia beffandosi di me ...
Allora io continuo a chiedermi ... chi me lo fa fare ... ah bé certo se fossi stato un biondo cantante con una villa a Seattle ed un fucile sarebbe stata facile la risposta ... ma no ... insomma ... l'idea passa ... ma passa e se ne va ... anche perché non potrei mai ... mah ...
insomma ... (sospira e sbuffa ... chiude il post.)

domenica 7 febbraio 2010

Pensiero delirante pre-post-notturno


Allora, rieccomi qua, per parlare di me.
Per parlare da solo, di me.
Di sicuro è un ottimo modo questo per riflettere su me stesso.
Inizio davvero a preoccuparmi per me ... avrò le pigne nella testa o qualche simpatico criceto stupido?
Ok, la vita è uno schifo. Ah ah. Troppo facile buttarla così.
Perché bene o male tutti abbiamo i nostri picchi, le nostre salite, le nostre "sensazioni" come dice la mia prof. di matematica per i punti delle derivate.
Su due curve differenti che si incrociano prendi il momento in cui due punti si incrociano nelle due curve. Ora tutti e due i punti sono allo stesso punto, ma ci sono arrivati in modo differente, provano una sensazione diversa, quindi anche se tutti e due sono al loro "picco" non sono tutti e due uguali.
Portando questo discorso verso la gente, quindi riferendomi alla realtà della condizione umana potrei dire che pur arrivando tutti allo stesso picco di felicità, non saremo mai tutti felici allo stesso modo, al massimo simili.
Forse questa affermazione, non ha nessun senso ma nella mia testa ce l'ha.
Ok non avendo una traccia, una motivazione ben precisa sarà un problema mantenere il tutto unito da senso logico, ma infondo tante cose non hanno un senso.
Ora sto pensando a quanto possa essere beffarda e malvagia la vita con noi suoi "fan" che cerchiamo di viverla.
Quante volte ci si sente che fila tutto al verso giusto, che è tutto perfetto e si guarda al futuro con fierezza e decisione, sicuri che da quel momento in poi tutto sarà bello e pressoché perfetto nell'immutabilità del tempo.
Quante volte questa sensazione ci ha traditi, facendosi cadere in un baratro profondo esattamente il doppio di quanto in alto ci sentissimo poco prima?
Magari il tutto è causato solo da un nostro pensiero, una nostra paura, una sensazione del tutto infondata ... ma capita ... passare dalla felicità alla delusione non è poi così tanto difficile come si creda di solito, il confine è più sottile di quanto si possa pensare.
Quel momento, in cui ti senti da solo contro tutti, ogni tua azione sembra un errore, hai voglia di "redimerti" da chissà cosa, hai voglia di urlare al mondo perché tutto questo stia succedendo proprio a te in quel momento. Solo che il più delle volte, anzi sempre, per nostra sfortuna questo momento quando arriva dura più e più giorni. Se sei fortunato una settimana e stai apposto, forse anche meno. Ma più vai avanti con l'età, più capisci o pensi di capire quello che sei e più tutto questo dura. Il buio è in quei momenti è il nascondiglio migliore, ti ci puoi rifugiare ovunque, lì sono nascoste si le nostre paure, ma anche i nostri sogni e le nostre speranze, infrante e non. Fissare il buio, magari con un po' di musica può essere la cosa migliore per riflettere, ricaricarsi e distruggere ogni forma di sentimento nocivo per la nostra vita che in quel momento ci è venuto a rompere le scatole.
Tutto questo di solito come ho già detto avviene in modo praticamente scientifico dopo un momento di grandissima felicità e più la felicità è stata in alto ed è durata più il dolore sarà forte. Infondo non sono il primo e di sicuro non sono l'ultimo a dirlo è un fatto risaputo è ovvio.
Essendo una cosa ovvia mi fa incavolare, poiché odio le cose "ovvie" come a dire ad esempio "Tanto prima o poi finirà è ovvio".
Una frase del genere mi farebbe davvero arrabbiare. Ma perché dobbiamo metterci certi "paletti" perché non possiamo lasciare fin dall'inizio, dal primo pensiero, dalla nascita di un idea che tutto abbia infinite possibilità di svolgimento.
Già la vita è tanto cattiva quando ci si mette, in più mettiamo anche dei limiti al "fato", al destino di qualsiasi cosa e allora possiamo anche chiudere baracca e burattini.
... Ok ... il tutto non ha avuto un senso logico, per me non è un problema, tanto nessuno leggerà questo post. Nessuno mi dirà che non aveva un senso. Però lo volevo scrivere. Nessuna replica? Apposto ... al prossimo delirio notturno.