sabato 31 luglio 2010

Dovrei scrivere ...

... forse vorrei anche farlo ... ma non lo faccio, se non lo faccio non lo voglio fare perché volendo lo potrei fare ... Forse ho paura ... di scrivere? No di leggere ciò che potrei scrivere ... vabbè notte ... anzi giorno ... sono le 5.26.49 A.M.

venerdì 16 luglio 2010

2.38 it's time to write

Scrivere, cosa scrivere, cosa dire ... perché ... ne ho tanta voglia, tanto bisogno, ma poi non so cosa dire? Sempre di notte.
Forse perché la notte non ci giudica, non c'è nessuno, pronto a rispondere ... e io mi sento libero chissà ...
Ora mi trovo qui e non so cosa dire. Manca poco, resistere, resistere ancora un po' di tempo e poi tanto tempo, per riflettere, per capire ... senza parlare ... in lontananza ... chissà.
Sarà giusto? Sarà sbagliato? Non lo posso decidere io, non lo potete decidere voi, non lo può decidere nessuno. La conseguenza, la conseguenza delle mie e delle nostre azioni decidono se ciò che compiamo è giusto o sbagliato.

Ora mi è stato come dire dedicato un qualcosa ... un pensiero ... ne vado orgoglioso. Ne sono felice. Potrei anche rispondere, argomentare, placare le domande che si creano . Ma ora non posso. Non posso per mia paura, di sbagliare. Non posso perché non saprei come dire, come spiegare. Ci vuole tempo, devo capire. Intanto grazie. Ed eccovelo.

Manchi. si, mi manchi amico mio, mi mancano le nostre chiacchierate tutti i giorni a quasi ogni ora, mi mancano quelle spiritosaggini che sparavi di tanto in tanto, solo per farmi sentire meglio. si, perchè io sono sempre stata troppo presa da me stessa e dai miei problemi, futili per di più, e non ho riuscito a dare l'importanza che meritavano quei piccoli tentativi di tirarmi su. e ora, sei tu quello che ha problemi, e che ora avrebbe bisogno di me, ma tu non me lo permetti, non mi permetti neanche di provarci. lo so, non sono brava in queste cose, non ci riuscirei perchè i i tuoi dispiaceri sono molto più seri, più gravi dei tuoi. eppure, permettimi di provarci. almeno, saprei che un tentativo c'è stato, non avrei la coscienza tanto sporca, come la ho ora, lasciandoti da solo. Ti prego. Mi manchi.




Di queste parole, ne sento anche la responsabilità, il peso. Il peso di valere tanto per qualcun altro, forse senza meritarlo. Forse senza volerlo. Il peso di essere tanto senza sapere se davvero me lo sono meritato e se in futuro saprò tener fede a ciò che ho ... cioè che mi sono promesso.
Tener fede ad un impegno, ad un legame. Tanto bello, tanto forte ma allo stesso tempo tanto delicato. O almeno così è per me. Qualcosa venuto fuori dal nulla un giorno mesi fa e che da lì in poi è diventato quotidianità ... fino ad ora ...
Se fosse tutto uno sbaglio? Un errore? Non me lo potrei permettere, non me lo posso permettere. Ho sempre pensato di essere, forse, una brava persona ... ma ultimamente non so ... anche il fatto che mi ponga certe domande, certi pensieri, certe frasi ...
Poi ... poi arrivano certe cose ... cose come questo pensiero o ancora come quella serata di ormai quasi una settimana fa.
Cose che mi fanno capire, mi rendono orgoglioso. Ma mi fanno anche domandare. Domandare se quello che dico, che consiglio ... che faccio ... sia giusto. Se così non fosse non solo sbaglierei nella mia vita e questo alla fine è il problema minore, ma cosa ben peggiore incasinerei o avrei già fatto danni a chi si fida tanto di me e di quello che dico.
Ieri a quest'ora se la memoria non mi inganna, forse era più tardi, stavo prima su una sedia, poi in giro a camminare urlando. Urlando delle canzoni. Mi sentivo libero. Diamine quasi mai è successo. Poi quella musica è finita e rieccomi gettato nel mondo. Il mondo mi piace, forse non mi piace ciò che sono io. Forse mi faccio solo troppi problemi e troppe domande. Proprio parlando di musica, quella musica chiudo il discorso con un ritornello che ci sta a pennello.

Ti può sembrare una visione egoista e io eccessivo e negativo, ma non è un parere ciò che devo

fare per non cadere. Io sono realista questo è il mondo dove vivo e se ne conosci un altro fammelo
sapere.


mercoledì 14 luglio 2010

Alive?

Ci sono delle canzoni, che alcune volte, in alcune occasioni diventano molto più di una canzone.
Sono il nostro specchio, di una sensazione, di un'idea, di quello che siamo in quel momento esatto.
Oggi, adesso mi è successo. Con Alive dei Pearl Jam tutto il testo è bellissimo ma l'ultima parte è perfetta.

is something wrong, she said
of course there is, you're still alive, she said
oh and do i deserve to be?
is that the question?
and if so...if so...
who answers...who answers...
i...i'm still alive
i...i'm still alive
i...i'm still alive
i...i'm still alive

Per chi fosse poco a vezzo con l'inglese:
C'è qualcosa che non va?” ha detto lei
Bè, certo che c'è
sei ancora vivo” ha detto
Oh, e merito di esserlo?
È questa la domanda?
>E se è così... se è così... chi risponde... chi risponde...

Io, io sono ancora vivo
Hey, io, io sono ancora vivo
Hey, io, io sono ancora vivo
Hey, io, io sono ancora vivo
Oh sì...sì...

... That's the question ... that's ...

Fate un favore a voi stessi. Sentitevela.




domenica 11 luglio 2010

What a wonderful world ...


Avevo messo la sveglia, mi ero preparato, dovevo solo spegnere la luce e lasciarmi andare, lasciare andare via la giornata e la nottata appena passata, ma no, oggi no.
Oggi vale la pena, spendere, investire, del tempo qui ora a scrivere, parlare, ricordare, fermare i momenti, le impressioni e le idee appena passate ... che altrimenti andrebbero a perdersi, a modificarsi nel tempo tra tanti altri ricordi.
C'è che una sera, stai lì in posto, un posto qualsiasi. Tu e un amico, un tuo amico e questo non capita tutti giorni.
Succede, che quella sera, in quel posto, capisci o forse, hai solo la conferma, che i pensieri, il tempo passato a riflettere a pensare e avvolte ad agire, su certe cose in un certo modo sono serviti, ma non solo a te, anche a lui al tuo amico e diamine se non ce n'era bisogno.
Succede, che una sera qualsiasi, in un posto qualsiasi, si creino i presupposti per quella serata da non dimenticare, ma no perché hai fatto una qualche cavolata memorabile oppure qualsiasi altra cosa ... semplicemente sei andato oltre, oltre l'orizzonte ... il pensiero le idee sono andate dove prima non si poteva.
Dove prima non c'era niente ora c'è un'idea, un pensiero, una convinzione e credetemi io ne ero già convinto ma da ora lo sono ancora di più, questa è la più grande conquista che una persona possa fare per se stessa e per gli altri.
Capire che oltre le idee del momento, i sogni realizzabili o irrealizzabili che siano ... oltre a tutto ciò ed altro ancora c'è sempre un altra marea di possibilità di scelta, di esperienze, di idee, di parole, di fatti e di ricordi.
Questo rende speciale la vita, la nostra vita e quando arriviamo, quando riusciamo a vedere tutto questo diventiamo noi padroni della nostra vita e non è più la vita con i suoi eventi ad essere padrona di noi.
Ditemi voi se questo rischio ... infondo non è bellissimo.
Certamente, potremo farci trascinare, dalla vita e dai suoi schemi che si ripetono ciclicamente ... certo possiamo farlo ... ma diamine andare contro tutto questo, saltargli addosso con impeto e far saltare tutti quegli schemi che ci sembrano già pronti e predisposti per farci fare chissà quale fine è ancora più bello e altrettanto liberatorio ... con un futuro si più lontano, scuro e pieno di insidie, ma tutto da vivere e scoprire .
Così giusto e sbagliato non esistono più, esiste ciò che vogliamo e ciò che non vogliamo fare a dispetto di tutto e di tutti, in questo modo possiamo riuscire a stare bene, forse ad essere felici ma sopratutto a stare bene con gli altri perché non gli avremo niente da recriminare contro, ma sopratutto staremo in pace con noi stessi. Così l'unico limite rimasto sarà quello che divide realtà e fantasia ...
... E magari un giorno supereremo anche quello ...

giovedì 8 luglio 2010

Sono le 3 di notte e tutto va bene (posto concluso alle 3.27)


Le 3 ... sono le 3 di notte, che ci faccio qui?
Domanda stupida, ci scrivo, vi parlo ... insomma mi "confesso" parolone ... ma infondo non è quello che faccio?
Avrei ... avevo tante cose da dire, forse anche cose storte, fuori posto e invece ...
Invece avrò lasciato tutto nella vasca, tutti quei minuti, tutto quel tempo passato lì dentro deve avermi fatto maledettamente bene, in quei minuti come in meditazione mi sono liberato di tutto ... niente pensieri, niente paure, niente recriminazioni ... niente speranze, niente sogni e niente programmi. Beatitudine pura. Essenziale. Niente di niente solo io e il mondo intorno che girava ...
Ora invece sono le 3 di notte il mondo intorno a me è più fermo che mai mentre io sto qui e giro ... giro intorno a me ... per una volta non intorno ai miei problemi ma intorno a me ... e devo dire che è proprio una bella sensazione rilassato come non mai, la musica va' e mi scorre dentro come poche volte capita ... non è in me perché ne ho bisogno ma solo perché voglio averla, voglio sentirla ed è un gran bella cosa.
Se non mi fossi rilassato tanto, avrei parlato scritto e scritto su tante cose ... buttato qua e la un po' di pensieri ... qualche idea ... qualche sentenza ma che dire adesso in questo momento è così sono leggero, scarico e libero da qualunque cosa e questo mi basta per stare bene per ora, per questo momento. Non mi importa niente di più tardi, fra dieci minuti, un'ora, due ore .... domani ... per una volta il futuro non conta, conta adesso l'attimo il momento e cavolo se è bello. Non mi posso permettere questo lusso tanto spesso, e non so' per quanto tempo riuscirò a trovare queste occasioni ... ma non me ne frega niente di nuovo ... ora alle 3.16 sto bene.
Ho sonno. Non ho bisogno di dormire. Ho sonno.
La differenza è tanta quanta la somiglianza, se non la capite mi spiace per voi, ma allo stesso tempo non mi spiace perché non avete mai provato la differenza.
Tante cose cambieranno da questo momento in poi. Ma è naturale non è che questa è una mia affermazione, è un dato di fatto. Ora sto bene da questo momento in avanti quante possibilità ci sono che rimanga tutto così? Nessuna. Potrà difficilmente migliorare, (perché più di questo c'è solo la felicità, ma la ricerca della felicità facilmente porta all'infelicità) molto più probabilmente peggiorerà ... ma quello è dopo. Quello è più tardi, quello è tra dieci minuti, un'ora, un giorno ... e che mi importa ora che sto tanto bene di andare a pensare a quando non starò più così ? Una volta tanto ho il cuore leggero e la testa sta altrettanto bene che quasi mi sento "svolazzare" su per il cielo, cielo che non so se ora è stellato so solo che ora è il mio cielo e ci sto una favola.
Fosse sempre così non avrei bisogno di niente o quasi ... peccato che sto così bene che sembra un sogno ... anzi lo è ...
Tanto è vero che come i sogni tutto questo finirà ma va benissimo che vada in questo modo, infondo se ci piace ricordare i nostri sogni è perché sono stati belli e le cose belle ci fanno stare bene. Facile. Adesso è tutto facile, domani forse non lo sarà.

mercoledì 7 luglio 2010

Cose preziose (Ispirazione notturna musicale)


... 23.53 .
Notte mi rifugio, mi nascondo.
Perché? Perché mi nascondo?
Paura? Perché?
... e così siamo da capo a dodici.
Perdere qualcosa.
Ma cosa?
Cose preziose.
Nel buoi cammina con me, mentre cerco l'obbiettivo, quello per cui sopravvivo.
Giorni interi passati tra incubi e deliri, cercando la verità tra troppi pensieri.
Lacrime spese cercando qualcosa insomma cose preziose.
Il tempo finirà. Quello che abbiamo è solo in prestito, un giorno dovremo ridarlo e se non avrò, se non avremo ... concluso le nostre battaglie saremo sconfitti. Avremo sprecato il nostro tempo.
Lo so' che il mio debito è immenso ... tanto più che mi sembra di averlo sprecato, se così sarà lo saprò ... lo sapremo solo alla conclusione del viaggio.
Lacrime spese cercando cose preziose.
La cosa ... triste è che il bicchiere è mezzo. Ma mezzo pieno di lacrime.
Come uscirne? Rabbia. Bello.
Era bella quando ero arrabbiato con tutto e tutti. Non me ne fregava niente di nessuno a malapena di me. Anzi visto quello che passavo quei giorni forse ancora meno di me. Ma quando la rabbia arrivò al limite quel giorno, ancora lo ricordo, ho reagito. Non era la prima volta. Ma è stata una delle più significative e in quel caso era solo rabbia accumulata, pura e incandescente.
Dopo col tempo mi sono aperto. Ho iniziato a farmi passare questa rabbia perenne ad affievolire la fiamma, affievolire non spegnere.
Di tanto in tanto, in certe occasioni, si rianima ... con la sola differenza che lascio che si sfoghi da sola.
Ma ora che sto così, che diciamocela tutta che soffro per tante cose, per tanti problemi che mi sono creato intorno, per tante idee sto seriamente riconsiderando tutto il processo.
Menefreghismo totale, io io io e solo io.
Fanculo tutti. Fanculo il mondo.
Amici? Se ci sono ok altrimenti aria, come era sempre stato.
Così era se il qui presente andava bene ok altrimenti addio.
La gente mi passerebbe accanto in un flash e di sicuro non potrei soffrirne, potrei al massimo arrabbiarmi con me stesso perché il tutto sarebbe solo colpa mia. Infondo non sarebbe meglio così? Io giudice del mio destino e del mio umore, della mia felicità o della mia infelicità? Perché aspettare quello che fanno gli altri. Una mossa, una parola, uno sguardo ... si semplifica tutto.
Egoista certo ma cara vita me l'hai insegnato tu.
Da che mondo è mondo i buoni sono sempre rimasti fregati su tutta la linea.
I menefreghisti, gli stronzi tizi che insomma da sempre scappano dalle proprie responsabilità e altri che mollano persone, parole, idee ... così come se niente fosse, facendosi i cavoli propri. Loro vincono. Io ... noi "buoni e bravi" perdiamo.
Infondo le sto, le ho, provate tutte ... non so più cosa fare ... dove sbattere la testa, dove andare ...
Idee, pensieri, manie che diventano follie e malattie ...
Malattie del mondo in cui vivo, in cui tutti viviamo, malattie perché ci fanno stare male ... e non sto parlando del raffreddore ... magari ciò di cui parlo fosse curabile con una pasticca ...
C'è gente che ci prova ... ma ci perde l'anima.
Altri provano a non pensarci ... a seguire l'istinto, l'impulso del momento,
Gli va anche bene ... per un po' ... anche se dopo un po' arriva il momento che si cerca di più, senza sapere come e dove cercare ...
Oppure c'è chi non ha mai cercato, si trova così malato tutto d'un tratto senza sapere di che "malattia" si tratti.
Intanto la notte va' per la sua strada, continua a nascondermi senza sapere che la sfrutto, come il più sporco dei sotterfugi,
Riparo sicuro, tutto calcolato, tutto preparato.
Notte amica mia, grazie a te, resuscito dal giorno ogni giorno ...
Eppure sono sicuro che se sapesse il perché mi rifugio mi ripudierebbe, mi direbbe che sto sbagliando, non mi riconoscerebbe ... ma infondo è solo una malattia, prendo un aspirina e via.
L'aspirina non c'è. Allora ci vuole tempo. Tanto tempo e tanto coraggio.
Se invece di essere malato, fossi solo ipocondriaco? Cioè se alla fin fine tutto questo non fosse solo frutto della mia (piccola e stupida) mente?
Tutto questo non avrebbe più senso, la mia strada non avrebbe più senso.
Tutto da capo, ancora.

what i think now ... what i think ever

Sarà il caldo. Sarà l'afa.
Ancora adesso mi domando e mi chiedo ... dove voglio arrivare, dove posso arrivare, se la strada è giusta o è sbagliata.
Peccato che all'inizio nessuno ti da una mappa.
Dobbiamo crearcela da soli con tanto di errori, altrimenti troppo facile sarebbe stato arrivare da vincitori.
Il fatto è che a non vincere mai ti stanchi.

martedì 6 luglio 2010

Forse questa.

Spiega tanto o forse no.
Boh.
Help!

... senza fine ...

... Che sto facendo?
Se me lo chiedo di sicuro c'è qualche problema.
Avevo appena finito di scrivere il post precedente e ora ho un gran bisogno di "confidarmi" di nuovo qui.
Non so cosa sto facendo di preciso. Ne il perché.
Non so se è giusto se è sbagliato ma chi lo sa'?
Soffro, sto male.
Soffro per quello che sto facendo e per quello che vorrei?
Per quello che vorrei fare ... insomma perché sto male?
Perché si soffre?
Domanda delle domande.
Attendo risposte.

Between Heaven & Hell

Scrivo. Anche sta sera.
Perché scrivo?
Per confidarmi.
Con chi?
Con me stesso. Quando lo faccio è forse il momento più profondo che passo a riflettere, a pensare, su di me e
devo anche dire che in tal senso sono rimasto indietro ... per troppo tempo sono andato a ruota libera, facendomi trasportare forse meglio così, ma chissà magari sarei stato un'altra persona, una persona migliore, più apprezzata, magari ciò che voglio ... ciò che vorrei avere lo avrei già conquistato e ora dovrei preoccuparmi di ben altro.
Avrei trovato quell'amore, si insomma quello sognato da tutti ... da sempre.
Si insomma amore reciproco, quello che ti fa stare bene, che ti fa essere felice di stare insieme a qualcun'altro.
Forse mi sarei realizzato come persona. Non sarei stato solo quello là che sa fare un po' di quello e un po' di quell'altro, senza arte ne parte.
Essere chiamato per nome sarebbe stata una consuetudine e non una piacevole o strana sorpresa, mai sarei stato quello là, quello scemo, quello strano.
Strano.
Io strano?
Strana è la vita.
Sta lì tutta la vita a sognare, desiderare che accadano delle cose, degli avvenimenti, che ti vengano date delle possibilità. Carpe diem.
Poi ecco ti capita, sembra che il sogno si realizzi, incroci il tuo sogno, quello di una vita e invece il sogno diventa incubo un inferno.
Che fare? Continuare in modo assolutamente controsenso a farsi del male da soli accecati dalla possibilità che quello che sembra essere un incubo, sia poi per davvero quel sogno aspettato per tanto tempo nascosto quanto basta per fartelo meritare ...
Oppure è solo un abbaglio?
Si pensiamo di aver trovato la strada la nostra strada verso il nostro piccolo pezzetto di paradiso terrestre e invece è solo la strada verso dolore, tristezza, delusione. Speranze distrutte, sogni scomparsi ... e più vai avanti più peggiora ... l'unica soluzione è invertire, tornare indietro. Rischiando così di perdere quello che poteva essere un sogno.
Coraggio. Voi lo avreste il coraggio di rischiare? Rischiare di bruciare tutto. Ricominciare da capo, continuare la ricerca del sogno, del destino.
Il destino, non so se tutti ne abbiamo uno, se esiste, so solo che è una strada, la nostra strada che va a finire da qualche parte. Di sicuro noi possiamo influire sul finale del nostro destino. Se felicità sarà, sarà in base ai sogni che abbiamo fatto e agli obbiettivi che ci siamo posti.
Insomma per inseguire il paradiso ci si ritrova all'inferno.
Ma se non fosse inferno, ma solo purgatorio?
Tutto cambierebbe.
Stai lì, lotti, aspetti e poi ce la fai, raggiungi il tuo paradiso.
Dove penso di essere?
Come penso di stare?
Che sia inferno o paradiso, mi sento l'ultimo in linea.
La tentazione è sempre forte, prendere cancellare tutto reset.
Ma poi?
Tutto quello fatto, non si perde.
Ha un valore tanto più per me.
No non si può fare.
Sempre più le mie idee ma sopratutto i miei sogni diventano stupidi ed inutili.
Che sogno a fare se poi i sogni rimangono tali?
Perché starci male? Perché soffrire? Perché continuare a lottare essendo sconfitto in partenza. Nasci per perdere, vivi per vincere. Bello. Ci credevo, ci credo ... forse, dipende.
Lottare? Non mi va più. Forse ho solo bisogno di ricaricare ... la voglia, ma insomma staccare mollare e aspettare solo che tutto si concluda, che il gioco finisca non sembra più tanto una brutta idea.
Oh infondo ci ho provato. Di certo la fine è ancora lontana, il gioco è lungo.
Bene che va sarà patta. Vincere ?
Sarebbe bello, ma sarei troppo felice, ma la vita che mi sono costruito e che ora mi tiene per i fili come un burattino non me lo permetterebbe mai.
La possibilità è solo una, tagliare questi fili. Ci potrò riuscire da solo?
Oppure devo aspettare qualcuno li tagli?
Riuscirci da solo è possibile, ma molto difficile. Non sono libero di farlo.
Ci sono responsabilità, impegni ... presi con me stesso verso gli altri.
Con qualcuno mi sono impegnato ad esserci sempre, nonostante tutto, nonostante me stesso. Non essere come gli altri ma essere sempre lì, appiglio sicuro pronto ad essere nonostante tutto lì a dare una mano sopra ogni cosa.
Di sicuro ho fatto bene. Non so a me. Ma intorno a me ho fatto bene.
Il problema è quello. Io aiuto gli altri. Ma io quando mi aiuto? Se provo ad aiutare me, faccio solo casino. Per sistemare e rimettere tutto apposto in pratica, non solo rimetto le cose da capo a dieci. Ma peggioro la mia situazione ancor di più.
Altra idea. Altra possibilità. Riuscire.
Succede delle volte. Realizzare i propri sogni.
Ma delle volte il prezzo è alto.
Perdere tutto il resto.
Magari non subito, magari c'è quel periodo più o meno lungo fantastico.
Stai lì con il sogno bello che realizzato e te la godi. Ad un certo punto succede qualcosa perdi tutto il sogno stesso se ne va.
In quel momento e solo in quel momento ti accorgi che il sogno non era il tuo sogno. Era un inganno. Ora stai peggio di prima. Senza niente. Non hai più nemmeno il tuo sogno. La vita te l'ha rubato, scippato. Niente nemmeno tu esisti. Perché non avere sogni non avere obbiettivi e non avere nessuno intorno con cui parlarne forse è come non esistere.
Scrivo per esistere. Vi sto scrivendo dall'inferno. Il mio inferno. Scrivo per avere prova di esistere. Rendere reali i miei sogni e non solo un'idea magari una strana idea.
Forse ho sbagliato. Ho sbagliato idea, ho sbagliato sogno.
Forse.
Ma se così fosse, anche lo scrivere si sarebbe inutile. Scrivere mi ha però portato a pensare a riflettere sulle mie idee se sono giuste o sbagliate. A questo mi è servito.
Ora mi rimane solo di realizzare.
Realizzare idee, pensieri e sogni.
Quali sono? Tante e tanti.
Idee difficili, pensieri lontani e sogni irraggiungibili.
Forse mi piace così, mi piace lottare, soffrire ... forse mi piace soffrire perché alla fin fine è quello che mi è successo nella maggior parte del tempo e ho fatto di necessità (trovare un "ideale" in questo caso lottare per sogni impossibili) virtù ed eccomi qui che inseguo sogni, sogni forse irraggiungibili perché se ne avessi di più "vicini" di più "raggiungibili" potrei realizzarli.
Senza sapere così cosa fare. Senza più un sogno, ma solo la realtà.
La realtà diventata sogno ... non sarebbe affatto male.
Altre idee altre conseguenze.
Realizzare un sogno comporta dei passi delle scelte.
Quante volte l'ho detto?
Personalmente questa ricerca ... quella del sogno mi ha dato e mi da nei giorni e nelle notti molti dolori ... sopratutto quando sto da solo con i miei pensieri.
Ma mi ha dato anche tanta gioia, tanta felicità, tanta freschezza.
Se tutto questo fosse stato inutile? Inutile come forse è tutt'ora alla luce dei fatti.
Se così fosse come potrei fare? Come potrei staccare da me tutta quella felicità tutta quella gioia? Come ? Sopratutto perché?
Non potrei solamente continuare per la mia strada in tutt'uno col mio passato?
Se invece fosse il tempo a cancellare tutto?
Se fosse il tempo con pazienza e lenta ma maniacale bravura a impolverare i ricordi ... i miei ricordi.
Delle volte, come in questo momento mi sento un grande stupido. Sto qui a parlare e parlare come se fossi solo io ... se solo io passassi certe situazioni, pensassi certe cose ... ma poi ecco qua sto pensando di nuovo agli altri e non più a me. Posso pensare agli altri, rinunciare a pensare a me stesso e soffrirne però non mi so' pensare a me. ... e fidatevi se avessi pensato solo a me molte cose sarebbero differenti.
Molti rapporti, molte situazioni sarebbero differenti.
Molti problemi non esisterebbero nemmeno.
Molti altri non me li porrei.
Sarei di sicuro più felice.

domenica 4 luglio 2010

Ok ...

una sensazione incredibile non solo di paura ma anche di vergogna mi ha pervaso da per tutto non appena visto pubblicato il post di prima.
Cavolo ... non solo ho paura ma mi vergogno pure ... andiamo bene ... sono le due e quaranta naturalmente di notte (anzi meglio dire di mattina ...) meglio che vado a letto ...

Scared by my self


Si può avere paura di se stessi?
Più precisamente di quello che facciamo?
Perché penso proprio di avere paura il più delle volte di riconoscermi in quello che scrivo e dico.
Lo pensavo da tanto e oggi credo di aver trovato la prova a tutto questo.
Cosa è successo? Niente solo che guardando qualche vecchio disco con sopra dei dati salvati ho ritrovato una cosa che credevo persa, forse inconsciamente lo desideravo e lo speravo.
Cosa ho trovato? Quello che ho trovato è un prototipo di poesia visto che non sono sicuro che tale si possa definire ... poesia d'altronde di stampo al quanto fuori dal comune per uno come il sottoscritto ...
Mi ricordo che quando scrissi questa cosa, questa poesia, mi venne l'ispirazione mentre stavo a letto, dormivo e non dormivo, quel momento quasi mistico che ci divide tra il regno di Morfeo e delle nostre più profonde aspirazioni e paure dal mondo crudo e razionale che viviamo da svegli.
Sono riuscito a rileggerla ora dopo ore dal ritrovamento ... in ogni caso ho fatto in modo da non darla più per persa ... in modo che se pure non dovessi mai trovare a chi dedicare cotanto "capolavoro" possa dedicarla a me. Si dedicarmela per ricordarmi ogni tanto quello che ho scritto, che mi sono detto in questa afosa notte.
Sarà il caldo ma sai che ti dico? Sapete cosa vi dico? Volete sapere cosa mi dico?
La pubblico.
Si qui, ora e subito!
Così anche questa cosa che fa' comunque parte di me possa uscire fuori alla luce ... oppure semplicemente perché ho il bisogno di levarmi questo fardello di dosso...
Fardello che si lo ammetto in fondo ricordavo e aspettavo solo il giorno di doverci fare i conti e questo giorno lo aspettavo con trepidazione.
Questo è un altro passo, per saper non tanto chi sarò, ma chi sono.
Tanti sono sicuri di sapere chi sono, io non lo sono mai stato, cambio spesso visione su me stesso in continua evoluzione, in fondo se il mondo corre e voglio rimanergli dietro anche io devo correre no?
Correre sulla strada della vita e del destino, per arrivare il più lontano possibile, più affondo possibile nella vita e in me stesso.
Di questo ho tanta paura. Ma infondo è la paura che ci ricorda che siamo vivi.
Come il dolore, la tristezza e le delusioni ... se tutto andasse bene non ci sarebbe gusto nello stare bene.
La stessa frase "grazie sto bene" non avrebbe senso. Ogni tanto un bel pugno nello stomaco serve a farti tornare vivo. Certo un po' andare oltre e cercarselo starebbe a significare che si sta bene soffrendo e allora si ribalta tutto il discorso.
Ma tant'è ...
Ora come ora non so se sto bene o se sto male ... tante cose tanti pensieri che passano per la testa ...
Passano infatti senza fermarsi e farmi riflettere, farmi pensare un attimo sul da farsi, una folla di idee pensieri problemi, delusioni, gioie, ricordi e speranze ... non so se è per via di qualcuno o qualcosa. Se è colpa mia o di chi mi sta intorno. So solo che se dicessi di stare bene direi una bugia. Farei altrettanto dicendo di stare male. Insomma in bilico tra inferno e paradiso.
Prendere mollare tutto, andare via sparire.
Essere quello che il giorno prima ti stava davanti e il giorno dopo non si è più visto.
Azzerare tutto ricominciare magari in un modo migliore ... sarebbe bello forse ... peccato che già il solo fatto che lo pensi a volte mi fa non spaventare ... ma dubitare di me,
Sono davvero io quello che la gente conosce? Sono davvero chi dico di essere? Oppure sono solo uno che si è adattato in base alla persone e alle esperienze? Questo dubbio mi assale e non riguarda solo che ne so qualche conoscente ma anche parenti e amici più o meno stretti ...
Paura di essere. Questo è il problema.


Il post sarebbe bello che finito, ma come mi sono ripromesso devo pubblicare quella cosa che ho ritrovato ... ripeto è stata una cosa così estemporanea ... che mi è uscita ... magari sai a qualcuno piacerà chi sa' ... magari in un futuro la dedicherò anche a qualche persona ... intanto sta qui ... il titolo è "Se ..."

Se...


Se la mia testa smettesse di farmi pensare vorrei che l'ultimo pensiero sia per te,

se i miei occhi mi facessero vedere solo per un'ultima volta la luce io vorrei vedere te,

se non potessi più usare il tatto vorrei che fosti tu l'ultima persona almeno da sfiorare ,

se il mio cuore non potesse più amare vorrei fosti tu l'ultima persona da me amata ,

ma a quel punto potrebbe anche smettere di battere ,

ma io non lo permetterò,

per avere ancora la possibilità di poterti amare .




venerdì 2 luglio 2010

Ebbene...

caro mondo dei blog non ti sei liberato di me, per ordini "superiori" o diciamo apprezzamenti per così dire per festeggiare il buon esito scolastico si fa probabile un ritorno sulle scene del sottoscritto ... che dire affari vostri che leggerete ...