martedì 25 gennaio 2011

We are all box (Primo vero delirio notturno del 2011)

Stavo lì che camminavo, più che altro vagavo, una domanda anzi un dubbio mi è assalito insomma mi sono domandato «Come faccio a capire che sono vivo?».
Anzi ci ho ripensato subito.
«Come faccio a capire SE sono vivo?»
Ci ho riflettuto un attimo, prima ho iniziato a riflettere sul perché mi è venuta questa domanda ad importunare il mio ozio. Dopo qualche secondo ci ho rinunciato, molto più interessante cercare di rispondere alla domanda.
«Perché lo senti che sei vivo» Mi dice un pensiero.
«Beh potrebbe essere un sogno, potrebbe essere fantasia, come faccio ad essere sicuro che sono vivo? Questo potrebbe essere qualsiasi cosa, magari un sogno.»
«Se sogni, vuol dire che sei vivo.» Risponde lui.
«Si ma se fosse tutto un sogno, non ho possibilità di agire, sarei semplicemente lo spettatore di quella che tu stai chiamando vita e sinceramente non mi sembra questo il caso.»
«Magari sei finito in lungo ricordo, un sogno che ripercorre tutta la tua vita per chissà quale motivo e stai rivivendo tutte le tue scelte» Il pensiero non demorde.
«Quindi in questo preciso istante non sarei vivo giusto? Lo sarei stato, avrei vissuto un passato ma il presente?»
Rimango qualche minuto da solo.
Idea! Sono vivo per il solo fatto che sto facendo questo discorso! Si solo questo stesso pensiero è la prova della mia esistenza stessa!
«No aspetta un attimo ...»
Eccone un altro, maledetti pensieri ...
«Si è vero, stai spiegando un'idea, un pensiero ... e se tu non fossi nient'altro che questo? Un insieme di pensieri, di idee, sogni ed ideali? Potresti essere la personificazione dell'essere di qualcun'altro, tu non esisteresti in quanto persona ma in quanto personalità di qualcun altro, di una persona vera insomma.» Mi lascia sbigottito, se questo pensiero è davvero di un'altra persona, questa persona è veramente fuori dai gangheri, beh se invece fosse un mio pensiero, siamo nella norma direi ...
«No ecco, trovata la soluzione! Sono gli altri, quelli incontro nella "vita" che mi fanno capire che sono vivo. Quando si rivolgono a me, mi chiamano, in quel momento capisco che sono vivo.»

Bene, avrei potuto finire qui il mio delirio e invece no. Manca la conclusione, quella "d'autore", quella che racchiude tutto e ti fa capire quanto sia matto il tipo che ha scritto il tutto.

Perché pensandoci, noi siamo vivi tutti a prescindere.
Viviamo la nostra vita, sperando diventi un sogno, provando a realizzarlo seguendo le nostre fantasie, quando ci incontriamo e parliamo o scriviamo seguiamo i nostri ideali, i nostri pensieri ... siamo un insieme di tutto questo ... contenitori di sogni e pensieri, ricordi ed idee ...
Scatole inizialmente vuote, riempite col tempo da noi stessi e dagli altri ...

Scatole che si atteggiano a persone.
Persone che si atteggiano a scatole.



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