sabato 5 dicembre 2009

Pensieri distorti nella notte ... oppure la notte che distorce i pensieri?

Mah mah mah ... è tanto tempo che non scrivo qua ...
Anche in questo momento mi chiedo perché ogni tanto affido i miei pensieri in posto come questo un Blog, al quale può accedere chiunque voglia, magari per caso e leggere tutto quello che ho scritto e che forse scriverò?
Forse come un novello Zeno ho preso questo moderno diario come luogo ove confidarmi, a me stesso, sperando che qualche d'uno per caso lo legga e ne tragga interesse?
Possibile possibilissimo.
Di sicuro il fatto di non aver mai avuto qualcuno con cui dialogare davvero ha influito, be' certo posso dire di avere più di qualche amico e alcuni di questi forse saranno di quelli tipo film, quelli che ti porti dietro fino a che campi ...
Il solo pensarci mi fa uno strano effetto ... anche perché con questi amici difficilmente si va oltre nel discorso cerchiamo tutti di restare sul cazzeggio come filosofia di vita, ebbene più di una volta provando a tirare fuori un discorso serio mi sono come dire ... accorto che difficilmente ciò che mi usciva dalla bocca traesse loro interesse, oddio forse un paio di loro fino a che parli del malfunzionamento della scuola oppure dell'Italia in generale (per dire) mi stanno anche dietro, ancora forse reggono se vado poco poco parlando di qualcosa di personale, ma poi inesorabilmente, arriva quella maledetta linea ... si, una maledettissima linea di demarcazione che non si può sorpassare ... altrimenti una volta superata finisci in un mondo di frasi fatte, silenzi aberranti e se va bene compatimento con contorno di patate .
Forse perché me la sono sempre cavata (bene o male) da solo o quasi, dovendo ringraziare ben poca gente per quello che sono oggi, nel senso perché in pochi mi hanno dato una mano a migliorarmi, mentre al contrario se dovessi ringraziare qualcuno per quello che sono oggi ma che al tempo (o anche tutt'ora) invece di ringraziarlo gli darei un bel calcio nel sedere ... bé allora a quel punto c'è tanta gente, primo fra tutti ... cavolo non riesco nemmeno a scriverlo ... ma non è per rabbia, anche, ma per l'accumulo di sentimenti contrastanti che provo pensando a lui ... per farvi capire ne dobbiamo avere uno, conosciuto o sconosciuto, certo o incerto, buono o cattivo, inizia con P e finisce con A per completarlo bastano sempre una P e una A ma lui non è quello che sta al Vaticano. Capito? Bene.
Ora voi sfortunati lettori che siete arrivati fino a questo punto, vi aspetterete che vi racconti qualche aneddoto, ebbene non sarà così certe cose non le ho mai raccontate a nessuno ... oddio se confermassi questa frase vi direi una bugia.
Proprio qualche giorno fa, ho raccontato qualche aneddoto ad una persona, persona che fino a poco tempo prima conoscevo si e no di vista, che mi sono ritrovato tra capo e collo su facebook accettando senza nemmeno avere la minima idea di chi fosse, ritrovandomi a chiedergli subito "Chi sei ? " o una cosa del genere vatti a ricordare, saranno ormai più di due settimane ...
Ora è un dato di fatto che la chat con la suddetta persona rimane perennemente aperta in modo da essere sempre pronto alla chiacchierata o altrimenti ricorrendo ai messaggi di posta per creare discorsi estemporanei fuori da ogni logica, sta di fatto che già dopo un paio di giorni grazie a questa persona ho ritrovato il piacere di leggere un libro, cosa che non facevo con piacere da troppo tempo (forse da quando 4 anni fa inizia ad imparare quante fossero le mattonelle del pavimento della classe e il sapore dell'intonaco del muro) e che ormai da un anno e mezzo cercavo di recuperare (il solo Tiziano Terzani si è salvato ... il resto compresi i seguiti del Padrino sono rimasti lì ad aspettare una degna lettura) .
Questo solo in principio e per ringraziare di tanta grazia ricevuta in pochi giorni non ho trovato di meglio che tirare fuori "L'Ode alla Vita" di Pablo Neruda (e bé conosco qualcosa di Neruda ... sorpresi? Te pareva...) che era l'unica cosa abbastanza grande e bella che mi venne in mente ... forse esagerando ... ma esagerando al contrario già solo queste prime due cose che vi ho narrato avrebbero avuto bisogno di un'ode a testa, una per aver ritrovato il piacere della lettura, un'altra per aver raccontato un paio di pagine della mia (insulsa? no mi sembra troppo poco anche per me ... diciamo strana? nemmeno ehm ... stramba? altalenante? no no tutti aggettivi che non vanno bene ... facciamo così lasciamo la frase liscia ...) vita (addirittura mentre scrivevo nella chat e poi leggevo le risposte l'emozione era tanto forte che le mie mani abituate a stare immobili sulla tastiera o agganciate sull'autobus tremavano come fosse inverno pieno ed io fossi all'agghiaccio, e addirittura gli occhi lucidi lì lì per lacrimare ... ebbene sembra proprio che mi fossi commosso) . Mi sembrava il minimo. Ma davvero il minimo del minimo.
Naturalmente poi i nostri discorsi continuano tra battute senza senso e altre migliaia di cose in allegria, praticamente inondiamo il web con migliaia di stronzate, e poi di botto rieccoci lì magari come sta sera che mi ha fatto sentire dei brani tratti da "La leggenda del pianista sull'oceano" che io ricordavo vagamente per averlo visto un paio di volte quando ero alto quanto il tavolino, e che mi ero ripromesso di rivedere da quando ne avevo scoperto il titolo (un paio di mesi fa' per l'esattezza).
Ancora un altra cosa che come dire ... mi shocca essendo abituato a quelli che sono gli schemi consolidati della mia vita è il fatto che si è sempre ridetta pronta in caso volessi qualcuno a cui far ascoltare le mie storie, tristi e non . Continuando per via di una ricerca mi sono beccato un abbraccio ... un abbraccio così a me? Ma quando mai? Al sottoscritto? Nooo su dai la sveglia non è suonata e sto sotto il piumone con i cuscini per terra e il pavimento a mo' di dune del deserto. Invece ero sveglio, l'aria nei polmoni era fredda, la gamba mi faceva moderatamente male, ma il tutto si interruppe per un attimo, abituato la mattina a mezzi saluti, a battute che risentono ancora delle ore di sonno, qualche mugugno qua e la il tutto sotterrato dalle mie fidate cuffie tra capo e collo m'ero beccato un abbraccio (che interrompeva una buona serie di "ciao scemo").
Un abbraccio.
Il tutto ve l'ho detto si è venuto a creare in quanto due settimane? Mettiamoci un paio di giorni di più. Addirittura parliamo di regali di Natale!
Ora il fatto che mi preme è un altro se questo è tutto quello che ho tirato su in due settimane con quella che poco più di 15 giorni fa era una persona quasi del tutto sconosciuta, quello che ho tirato su con quelli che chiamo amici in anni e anni (facciamo dai 5 ai 3 anni perché si può dire che dall'inizio delle superiori ho resettato tutto e tutti ) che cos'è?
Forse è una via di mezzo che va' dall'amicizia in giù verso il basso?
Oppure tutta la questione è il contrario e quelli che considero amici sono amici perfettamente collocati ed in questo caso particolare è una via di mezzo che dall'amicizia sale verso l'alto?
Se così fosse spero non troppo alto ... cavolo non vorrei creare casini ... come al solito d'altronde ... pur di non incasinare altra gente o creargli problemi sto zitto ... l'importante è che stando zitto contemporaneamente non creo problemi ad altri ... questa è una mia costante ... del tipo prendete a pizze me, basta che la finite di rompere a tutto il resto del pianeta (qui in questa frase inizio a notare perdita di lucidità nel pensiero quindi cercherò di stringere alla fine).
Perché infondo tutto questo è anche più di quanto avessi immaginato di avere, addirittura non mi sembra giusto che tutto questo ... questo ... senso di amicizia tanto profonda mi venga dato da una persona conosciuta così, in un attimo, è bello bellissimo, ma non è giusto e la domanda che mi faccio sempre più è perché? Oppure se non avessi accettato la richiesta d'amicizia? Se non avessi chiesto "Chi sei?" come ho fatto tante volte avrei ricominciato a leggere con tanto piacere? Avrei usato i versi di un grande poeta per ringraziare qualcuno solamente per avermi ascoltato? Ed altre centinaia di domande che mi vengono in mente prima di addormentarmi.
Non so se tutto questo durerà, magari durerà in eterno, magari durerà ancora per qualche mese e poi chissà ... ma solo per questi giorni dovevo lasciare un messaggio ... un ringraziamento che durerà per sempre, anche il solo fatto di essere arrivato a scrivere tutto questo ... difficilmente sarei stato capace di una cosa simile ... ma tant'è ...
Ora mi ritrovo con questo malloppo di robba scritta, non sapendo nemmeno cosa farmene ...
salvarla? Certo.
Farla leggere? Forse.
Lasciarla qui nell'oblio? Probabile.

Con questo è tutto non mi rimane che scrivere l'ultima parola quella più importante, quella che fa da traino a tutto il mio delirio serale (per il quale ci ho messo circa un'ora per scriverlo):


GRAZIE
(Così modestamente senza punti esclamativi, non vorrei esagerare ...)


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