sabato 6 novembre 2010

Maledetta sera al contrario.

Sono arrivato a casa e sto scrivendo.
Ho da poco parcheggiato dopo che ho cercato un paio di volte il posto, nel parcheggio proprio dietro casa mia, dovendo alla fine accontentarmi di parcheggiare fuori da esso.
Nel viaggio me la presi con comodo, il viaggio di ritorno andava goduto, con la musica giusta, velocità giusta e finalmente luce giusta (si finalmente con i fari e tutto il resto al top è davvero un piacere viaggiare di notte, come mi è sempre piaciuto) ! Si ripensando, al fatto che forse il tutto era solo per rilassarmi e non voler, pensare a ciò ... a chi ... avevo rivisto dopo tanto di sfuggita.
Poco prima saranno state le tre di notte (o mattina dipende dai punti di vista) stavamo al solito parcheggio, un ora ma anche più a parlare, cazzeggiare, non pensavo a niente, poi mi ricordo, cavolo non stavo pensando per non pensare e allora è lì che ci penso.
Ci eravamo fermati dopo esserci fatti un giro in macchina con "La Zappa" di Rino Gaetano a palla, visto che eravamo usciti da poco da un locale, dove c'era una buona cover band dello stesso.
Avevamo visto la partita al solito pub, la partita stava per finire, 1o minuti o poco più, «Cavolo forse sta là, non me l'ero immaginata, non l'avevo vista per sbaglio forse c'è davvero, infatti ero già uscito un paio di volte, da quando mi balzò quest'idea per la testa, il locale era diventato immensamente piccolo, sentivo caldo. Ed ora stavo lì appoggiato sul cofano della mia macchina a pensare, pensare e si ... a ricordare come facevo ormai da più di qualche minuto, fuori stavo meglio, quello che mi era sembrato di vedere non c'era lì, ma si che c'era, infondo me l'hanno detto «Oh co' ma quella non è l'amica tua?» «Chi?» «Ma dai la "finlandese", sotto il maxischermo» «Ah si ... beh non lo è più, l'ho cancellata, bloccata e sono uscito dalla pagina»
«... hai fatto bene.»
Così pensai, "Ah allora prima l'avevo vista sul serio, stava qua davvero, ah si tu si che fai bene a dirmi che ho fatto bene, io ancora me lo chiedo, ma è così che va la vita no? Cazzo sto posto è troppo piccolo, devo uscire".
Rientrai, mi si appannarono gli occhiali, li tolsi, passai accanto ad un tavolo, proprio davanti, anzi troppo vicino a dove c'era.
-Per fortuna che tra poco la partita finisce e ce ne andiamo a vedere la cover di Rino Gaetano pensai.-
Pizza alla diavola, la classica margherita con il salame piccante, anche questa volta come al solito in questo posto scelgo sempre la stessa e nel frattempo iniziò la partita.
Non mi toglievo dalla testa quel pensiero ma quella che avevo visto mentre cercavamo un parcheggio, lì seduta era lei? Nel frattempo ricordi malinconici fanno breccia «Quanto ci mettono pe' 'sta pizza?» «Mo' arriva co' non te preoccupa'».

Poi tutto il resto da raccontare in questa serata, raccontata al contrario inizia ad essere inutile.
Sono partito dalla fine, per cercare di capire.
Non può essere così, cavolo, un saluto niente.
Fa' male, io questo volevo evitare, invece no, il colpo di grazie è fu dato ed io come mi è stato detto "mi sono tolto dalle palle" .
Ora, ora posso lottare come faccio e come ho sempre fatto.
Ma è brutto.
Ma è dura.
La guerra è brutta ed io ce l'ho dentro di me.
Questa sera più che mai, meno male che Rino Gaetano anche se in formato Cover Band di provincia ci ha messo una pezza, anche se alcune canzoni, facevano scorrere le immagini passate come in vecchi film a pellicola.
Vecchi film, nemmeno parlassi di chissà cosa, di chissà quando.
Invece, la mia speranza è stata eliminata, sepolta viva da qualcosa che non doveva esserci.
Ma ancora non è morta, respira a fatica, rantola soffre.
Vorrebbe morire, ma infondo credo di essere io a darle ancora quel pizzico di vita.
Facendomi odiare.
Odiandomi
Odiandoti.
Odiando.
Odio odiare.
Ti Odio.
Mi Odio.
Vi Odio.
Odio Pieno.
Pieno Odio.
Quanto Odio?
Odio dare de numeri.
Tanto Odio, troppo Odio.
Io non Odio, io sto.
Sto con me.
Me con me.

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