lunedì 8 novembre 2010

Meglio così che morto.

Fedele a me stesso. Identico a ciò che ho sempre detto.
Ce l'ho fatta a modo mio, sempre.
Di sicuro, errori ed orrori convivono insieme a tante altre cose, essere sicuro, che alla lunga una penna, una parola od una frase sia più potente di una pistola.
A volte le cose è meglio che finiscano subito, in attimo come un'esplosione, una grandissima esplosione nella notte. Una gigantesca esplosione, un flash e poi il silenzio.
Solo più tardi in lontananza si sentiranno le grida di dolore ma quello è il dopo, quello è il durante, l'esplosione è finita. Tutto è finito ed è nato qualcosa di nuovo. Per qualcosa che è nato qualcos'altro inevitabilmente è morto.
Si insomma, senza compromessi, non è colpa mia se a volte sembra sia il solo che da valore a certe parole. Non me ne frega niente se il mio essere sincero mi può far sembrare come si dice? Ah si stronzo. Oppure se trovo qualcuno degno della mia fiducia, confidargli ciò che penso e non è facile. Io non sono "una puttana", non vado a comando, non mi faccio illudere dalle parole, non mi nascondo dietro il "Si lo so che ho sbagliato ma..." . No un cazzo! Se faccio qualcosa a prescindere non lo considero uno sbaglio e ne vado fiero! Se invece commetto un errore, se sbaglio allora prendo le decisioni del caso, seguo le naturali conseguenze, cerco di riparare, di scusarmi. So prendermi le mie responsabilità, le mie rispetto gli altri.
Bisogna essere sinceri con se stessi e con gli altri, i rapporti vanno rispettati, se a qualcosa tieni lotta per quello, viene prima chi ci è intorno che noi stessi, per poter stare bene con le altre persone loro stesse in primis devono avere la possibilità di stare bene e bisogna cercare di fare il possibile per far si che lo siano. Alcuni dei mi punti cardine, che se qualcuno mi conosce o conosceva sa' che ho sempre cercato di rispettare, si lo so molto probabilmente sono solo idee mie, idee di chi non ha mai avuto molto dalla vita, di chi ha dovuto imparare a bastarsi da solo fin da quando era alto si e no un metro intuiva che la vita non sarebbe stata uno scherzo, che avrebbe dovuto imparare a cavarsela da solo a cominciare dal prendersi un bicchiere d'acqua per finire al vivere la sua esistenza.
Perché chi non riconosce tutto questo, chi da tutto per scontato, chi rende il tutto ovvio? Scontato? Non so come spiegarlo per bene, ma quando un concetto (come una frase, un pensiero od anche una singola parola) vengono usati e ripetuti sempre allo stesso modo da tante persone differenti ma che (alla fine) sono uguali, perde di forza, di significato scolorisce ... come l'ultima di una serie di fotocopie.
Io provo almeno a rendere tutto il più possibile unico, un qualcosa a se stante che può benissimo vivere da solo, si anche un pensiero deve poter vivere da solo della sua sola forza.
Non deve dipendere da una persona. Non può dipendere da una persona.
Dai che lo sapete, infondo anche voi aspirate ad essere famosi come "gli altri", popolari con tanti fan (fan senza S visto che è una parola acquisita non ce n'è bisogno), sentirvi dire che siete bravi e che siete i migliori.
Si anche io, ma io solo per un motivo. Per poi sbattervi in faccia a tutti voi che ce l'ho fatta COME DICO IO e che si può vincere essendo chi si è e non chi si vorrebbe essere.
Per poter affermare che si mi sono tolto dalle palle e che se pure ha fatto male ce l'ho fatta lo stesso.
Per poi poter godere degli stessi vantaggi, avere gli stessi amici che avete voi adesso. Potendomi permettere di fare, dire o non dire quello che voi avete detto a me, facendovi provare o non lo stesso. Manovrare i fili, fingere dispiacere, far finta di avere una posizione e poter scambiare giusto e sbagliato a mio piacimento.
Si questo infondo è un pensiero pieno di rabbia, di odio forse, di voglia di vendetta ... e cavolo sì se è così. Chi non lo capisce è perché non concepisce il digiuno. Ricordando che l'uomo non vive di solo pane, ma anche di parole e tutto il resto di cui ho sempre parlato.
La rabbia di chi non si può permettere di sognare.
L'odio verso chi disprezza ciò che ha.
Vendetta, per ogni parola di rabbia che ho dovuto pensare e per ogni cosa che io ho sognato e voi avete disprezzato.
C'è gente che odia i genitori, gente che vorrebbe cambiare "amore", gente che si può permettere di distruggere "cose" a caso senza curarsene. C'è gente che disprezza il lavoro.
C'è gente che disprezza la stessa casa e lo stesso luogo in cui vive.
C'è gente che entra in un posto e pensa ai suoi comodi senza pensare a chi ha costruito quello che lui sta contribuendo a distruggere.
C'è gente che odia chi glielo fa notare.
Oramai il discorso è diventato lungo, si inizia a perdere il filo del discorso.
Inizio a pensare ad altro.
Voi affidatevi pure ai vostri ruoli. A me piace il Free Lance.
Si scrive così? Sti cazzi.

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