martedì 26 ottobre 2010

Try it or Lost it

Sono di nuovo qui, nel mio posto preferito, da solo a scrivere. Qui è dove ho scritto le cose migliori, dove ho passato gran parte dell'estate, comprese quelle lunghe settimane. Si quelle.
Nonostante la temperatura si sto qui lo stesso, devo.
Chiedo consigli cerco voci ... eccone una:
«Scrivi, scrivi il tuo miglior post e pubblicalo, magari anche sulla pagina, spiegati al meglio e le cose si sistemeranno»
Un altra ancora eccola:
«Prova a sistemare la situazione, prova a mettere apposto le cose e se non ci riuscirai lascia andare tutto così com'è evidentemente è l'unica conclusione possibile.»
Si cerco consigli, consigli da chi non ho mai incontrato, consigli da persone esterne alla mia vita e avrei potuto chiedere ad altre 1000 di loro, ma non avrebbero mai avuto l'effetto di quella singola ed unica voce.
Quella voce che quelle (per fortuna) poche volte che ho sentito "che non andava bene" mi ha spinto a dare il meglio di me per tirarla su. La sentivo quella voce. La sentivo.
Si perché la cosa bella di tutto è che alla fine dei conti, le lunghe parlate in chat tra pomeriggio (quante lezioni per la patente perse, quante guide ...) o la sera erano il contorno, il contorno dei seppur relativamente brevi incontri di persona tra pullman e fermate del pullman. Tutto culminava là, ad esempio i racconti, potevo mandarli via internet, no li stampavo anche solo per vedere la reazione. Per vederla. Non per leggerla.
Si perché poi si sa', la prima volta che una così detta "amicizia" ha toccato tali altezze, per il sottoscritto è stata questa, si sa', lo sai.
Sai anche che l'influenza (diretta, indiretta che ne so) che c'è stata su di me è stata grande, se alla fine sono uscito come il migliore alla maturità nel tema, se il professore che mi conosceva da un giorno mi chiedeva continuamente perché non avessi messo a frutto tale "capacità" (per un attimo avrei voluto scrivere talento ma al solo pensiero di averne uno mi metto a ridere) in un liceo di che credi sia il "merito"? Ah si certo mio perché il tema l'avevo scritto io. Ma secondo te per chi ho iniziato a sfruttarlo per davvero? Chi mi ha infondo, incoraggiato ed in un certo senso spronato? Ora sono all'università, "Lingue e Letterature Moderne", chi dovrei ringraziare la professoressa di italiano che nell'ultimo tema dell'anno mi mise 9 ma che quando la incontrai e gli dissi cosa stavo facendo all'università si fece una grossa risata dritta sulla mia faccia e se ne andò via, senza dirmi altro (e pensare che infondo la stimavo) ?
Infondo, quella tua voce quasi fin da subito diventò la più importante. Lo è tutt'ora in questo momento.
Ed in questo momento che cerco di pensare di scrivere che ... che si ecco mi tocca di nuovo parlare inizialmente si inizialmente si inizia a parlare di te, almeno mi sembra, ma poi ancora mi tocca rispondere, quasi giustificarmi di aver dato una sincera opinione su un qualcosa che davvero non mi piaceva a prescindere.
Botta e risposta botta e risposta, ma il fatto è che non me ne importa niente! Pensavo di poter risolvere questo problema, quello che per egoismo chiamo "Il mio problema" e me ne scuso se lo definisco mio, ma no mi tocca stare a leggere e l'unica cosa che mi è interessata ( Senti, dopo i giorni che lei ha passato a sentire le tue storie...tutto ciò che hai fatto è stato elaborare cose che non verranno mai alla luce, ma lei ha lasciato correre ovviamente.) non ha nemmeno ricevuto una spiegazione. Si è tornati a parlare di personalismi di cose che non me ne importa niente alla fine si parlava di lui e di me ... e non mi interessano ne l'uno ne l'altro.
Da tempo provavo a spiegare il mio problema per bene, ma evidentemente per avere una reazione valida ho dovuto tirare fuori il peggio di me, sempre in modo sincero si un "Ormai sei solo un cumulo di pixel!"
Si tanta rabbia e tanta frustrazione, perché oramai tutto ciò che era speciale è rinchiuso in quei maledetti pixel, in quella chat, in un protocollo. Questo va bene per altri "amici", va bene per restare in contatto non per essere in contatto e questa frustrazione è diventata insopportabile doveva uscire fuori. Rabbia per come l'amicizia più profonda mai trovata si fosse ridotta a questo, ma poi si dicesse qualcosa di bello.
I discorsi si sono ridotti a «Leggi» «Recensisci» e poi niente più, l'unico modo per parlare di qualcosa era questo e non va bene, non si posso veder ridotto ciò che ho sempre visto come grande ed immenso in un qualcosa di così piccolo, senza senso ed alla fine inutile. Non lo accetto, non posso vedere la decadenza di tutto questo farsi largo, il lento appassirsi di tutto, come già troppe volte è successo e come sta succedendo ancora, con quelli con cui ho condiviso anni alla scuola e che ora mi sono già quasi ignoti. Ma con loro, con loro non ho avuto tutto questo, si con qualcuno ho lo stesso un gran bel rapporto è ovvio, ma che comunque può resistere in questo modo, infondo questi rapporti si sono rafforzati proprio così tramite i pixel.
Tutto nel frattempo si sovrappone ad una domanda, cosa gli avrò fatto provare, con quelle parole?
Si perché lo so, lo capisco infondo era quello che volevo, suscitare qualcosa di forte, dispiacere, dolore, delusione, malinconia, rabbia non lo so. Ma so che almeno ora avrai almeno "assaggiato" ciò che ho provato sempre più spesso io stesso. Negli ultimi tempi poi sempre più. Non dico una bugia, se dico di essere dispiaciuto da questo ma allo stesso tempo so che è qualcosa che oramai andava fatto, per capire come risolvere il tutto, in un modo od in un altro.
Infondo sono solo stato sincero e lo so che non è sempre piacevole, ma lo sai, per me senza sincerità alla base non ci può essere niente e se questo non va bene tanto vale non cominciare per niente.
Ancora idee, ricordi eccone ancora.
Vero, più di una volta ho sperato ben altro, essendo pur sempre cosciente della realtà, ma che dire in merito a questo? Una volta tanto che ho un sogno privarmi anche di questo?
Pensa anche a questo, lo sai io da un giorno all'altro non avrò più una casa, chissà dove andrò un giorno potrei essere io ad andarmene lontano, sicuramente più lontano di adesso, non lo so, ma la sola idea peggiora tutto il mio stato d'animo poiché il tutto distruggerebbe a prescindere tutto quello di cui ho parlato dal inizio alla fine di questo post.
Ma cavolo poi Hug, te lo ricordi? Si quello, che uscì fuori grazie ad una stupida ricerca, quello mi ha davvero cambiato la vita più di quanto ci si possa rendere conto. Sembra stupido e inutile ma è terribilmente vero.
Si cavolo posso aver travisato qualsiasi parola, qualsiasi gesto, qualsiasi frase, ma i brividi di quel momento e per tutta quella mattina non me li sono immaginati. Sono stato bene in quell'attimo e se la vita non è altro che la ricerca di quella felicità nascosta in quel momento ero stato molto vicino a trovarla.
Anche il libro, quello là, che da infondo da il titolo alla pagina, l'ho comprato e non l'ho mai letto, ma quello che doveva fare l'ha fatto ne abbiamo parlato t'è piaciuto molto ed è nata la pagina. Tra l'altro a me non mi piace nemmeno molto. Si l'ho comprato per parlare di qualcosa, quello stesso giorno che te l'ho dato perché sapevo che te lo avrei potuto dare e per parlarne subito lì al momento. Sotto al sole, ah quanto ce n'era.
Ed ora, ora qualcuno dirà che il tutto è ridotto ad una tragedia greca, che magari faccio inutili discorsi e tante altre belle cose, ma chi se ne frega, questo è quello che voglio dire.
Dovevo fare qualcosa, non potevo fare altrimenti, infondo mi sembra normale, quando stai perdendo qualcosa a cui tieni fai di tutto per trattenerlo.
Se tutto questo ha un senso solo per me, allora devo per forza di cosa chiedere venia, ho sbagliato tutto ogni cosa. Ho sbagliato a credere, a sperare, ho fatto scelte sbagliate, mollo tutto e me ne vado. Sparisco tanto così non ci vuole niente un paio di clic qualche password e io non sono mai esistito. Niente di tutto questo.
Il blog sparisce i suoi post con me. I ricordi prima o poi spariscono, rimarrà forse un po' di dispiacere, di malinconia, ma il tempo, disse qualcuno, cura tutti i mali.
Ma se infondo non è esistito niente nemmeno quel dolore avrà senso di esistere, semplicemente sarò più povero, molto più povero. Ma almeno non avrò niente da perdere, per cui perdere il sonno, per cui dispiacermi e via dicendo.
Ma si dai che adesso sono sicuro che per qualcuno anche quest'ultima frase risulterà sciocca ed inutile non è vero?
Ah pensatela come volete.
Pensa quello che ti pare.
Ancora adesso mi spiace, sono si dispiaciuto nonostante sono io quello che infondo ha acceso la miccia, ma sono triste alla sola idea di averti ferito. Il fine giustifica i mezzi si dice, ho sempre pensato che non fosse veritiera come frase, ma ho scoperto che a volte è l'unica via possibile, almeno per smuovere le acque, ancora ... mi dispiace.
Ma io ho questo problema che infondo riguarda noi (usare questa parola mi mette i brividi mah .... infondo chissà se c'è mai stato un noi ... boh) o che oppure riguarda me verso te, perché così per me non va bene ... non so per te...
Potrei continuare a scrivere all'infinito, ma credo che il concetto sia stato centrato.
Ricorda "Ormai sei solo un cumulo di pixel!" (si sulla pagina tra l'altro è stato riportato male)
Ormai perché è la triste e frustata constatazione di quello che è diventato tutto.
Oramai la persona è direttamente associata alla finestra di una chat, può essere questo giusto? Oramai ho dimenticato anche la voce ...
Non credere, non crediate, che ieri, oggi o in questo momento mi si divertito anzi ... in questo momento sto come poche volte sono stato.
Se non dovessi alzarmi presto domani mattina, andrei a fare una bella camminata, proprio come feci uno dei primi giorni che parlammo, visto che ricevetti una chiamata poco felice e subito dopo quella camminata alla fine mi arresi e confidai tutto a te. Chissà se te lo ricordi, ma infondo è iniziato tutto così, con quella stupida foto in un quadrato appunto di pixel e tanta amarezza nel cuore che nel frattempo diventò felicità.
Felicità di aver trovato "un arcobaleno che cammina" " un fascio di luce" o tante altre cose inventate al momento, in vari momenti, per varie occasioni.
Se la conclusione dovesse essere questa, sarebbe esattamente come è iniziata.
Un quadrato, pixel e tanta amarezza infondo al cuore.

Nessun commento: