domenica 24 ottobre 2010

When was a light. When was me, but what I can see near me? The future it's too ugly. Fog my friend. Breaking you, breaking me, breaking yourself.FIRE!

Non capirai la portata di quello che ti aspetta fino a che non te lo troverai davanti, la portata maestosa di ciò che ti accadrà, una gigantesca opera di incastri che aspetta solo te, per completarsi e mettere in moto il tutto, se non lo farai, quegli ingranaggi si arrugginiranno, ogni singolo componente, ogni pezzo, poco a poco perderà la sua funzione, non girerà più fino a sgretolarsi a non essere più niente e quel perfetto che poteva essere è solo un altro rifiuto nella marmaglia dell'esistito che poteva consacrarsi all'eterno.
Ma si convinciamoci, auto convinciamoci di essere delle brave persone, di essere migliori che ogni nostra singola scelta sia stata giusta «Si forse ho sbagliato ma non me ne pento» ma complimenti!
Si però infondo, sono una persona stimata e riesco bene nel mio lavoro sono utile.
Stronzata tutto ciò che dici diventa falso nel momento stesso in cui ti sei posto la domanda.
Nello stesso momento in cui il seme del dubbio si è insinuato dentro quelle piccolissime, quasi impercettibili, crepe dell'auto convinzione il dubbio è già diventato realtà. Hai sbagliato e come se hai sbagliato e si sei una persona inutile se non fosse per il tuo lavoro e per quella cosa che chiami "casa" o "famiglia" a nessun altro fregherebbe di te. Semplicemente un altra testa che crede di pensare, un altro cuore che spera di battere, un paio d'occhi che non vedono l'ora di ammirare e di restare rapiti.
Speranze, inutili ed insulse speranze.
«Si ma la speranza mi aiuta ad andare avanti, almeno quello !» Ed infatti non dovrebbe essere questo a spingerti ad esistere, la speranza deve essere qualcosa di più non il centro cardine del tuo essere dei tuoi progetti futuri dei tuoi sogni.
Ci arrabbiamo per niente, ci sfoghiamo con poco, per poco, quando magari noi stessi siamo la causa delle stesse problematiche, delle stesse reazioni ad altra gente, anche chi non ci aspetteremmo.
Con che coraggio io potrei mai arrabbiarmi, pretendermi di sfogarmi, di annegare nelle lacrime, di bruciare nelle fiamme dalla rabbia per cose ... stupide, stupide e che riguardano solo me. Quando cresci, se cresci o sei già cresciuto capisci. Capisci il senso delle priorità e dei bisogni. Capisci che si è importante pensare a se stessi, ma se insieme a te c'è altra gente allora le cose cambiano.
Ho fatto un paio di scelte, dolorose si, ma necessarie. Ho dovuto, devo ... lasciare molto di quello che ho, che ho avuto e che ho trovato indietro ... non posso permettermi di stare male per altra gente, non posso permettermi di risolvere problemi non posso ... vorrei ... i ponti devono saltare. Almeno ora sto meglio, molto meglio sotto molti punti di vista, certo che ... guardando alcune foto, il ricordo torna vivo e pulsante e mi prende a schiaffi. Ma resisto devo. Perché oltre ad aver tirato fuori in alcuna di queste situazioni, qualcosa che non avrei voluto oppure non ho tirato fuori ciò che avrei voluto ... bé devo viaggiare, devo muovermi, leggero ed il carico deve essere altrettanto.
Il tempo è diventato poco, pur volendo, ne viene concesso ancora meno e in quel momento io sono lontano, sto riprendendo fiato, sto riposando, si sto anche cenando.
Se avessi il dono dell'ubiquità, della comprensione universale, se avessi il dono di non legarmi troppo e tante altre cose ... beh sarebbe stato meglio forse.
Si ma poi, poi c'è che ti trovi davanti a quel libro, si quello che hai sempre desiderato non sei mai riuscito a leggerlo, vorresti prenderlo è ormai tanto tempo che lo cerchi è il libro definitivo della tua vita, per la tua vita, con tutta la tua vita dentro.
Ed invece gli dai una leggera sfogliata, sembra essere del tutto diverso da come te lo aspettavi, il dubbio ancora lui ti pervade, sei fregato, rimetti quel libro sullo scaffale e te ne torni a casa.
Esci da casa e ovunque ti giri lo vedi, vedi quel libro, quel maledettissimo libro che adoravi e che desideravi, ora non lo vuoi più vedere scappi ma ogni tuo pensiero vanno a quelle pagine che hai sfogliato, il numero delle pagine, i capitoli ... no basta.
C'è una sola soluzione, il libro te lo scriverai da solo.
Allora si che sarà il tuo libro.
Amore, odio e tutto il resto, in questo momento potrebbero anche non essere mai esistiti, me ne importa altamente poco.
Forse tempo fa' si, ora mi domina qualcos'altro, un altra entità fa parte di me.
Il dubbio.
Vaffanculo tutto, vaffanculo tutti, una canzone ci seppellirà.

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