giovedì 16 settembre 2010

The future is near, more near than you can think

Non ho scritto per tanto tempo, ora due post uno dietro l'altro? Beh si, infondo il precedente era una presa di posizione, come ce ne sono tante, quante volte avrete già sentito dire che sta andando tutto a puttane a partire dalla musica e ciò che ne deriva? Certo io ho provato a portare il tutto ad un livello più "alto" ... almeno credo ma vabbé non è questo il post dell'argomento.
Ho fatto il test d'orientamento all'Università cioè un semplice test d'accesso per vedere come è la preparazione iniziale, non c'è il problema di passare o non passare. C'è la difficoltà delle scelte, a partire dalle lingue da scegliere. Una triennale da portare per tutto il corso di studi, una biennale e una annuale. C'è poi il problema della retta, della borsa di studio e dei libri. Si è un grande problema. Il problema della scelta, si perché è una scelta radicale, da diplomato in elettronica e comunicazioni sempre più mi si fa' forte una voce che dice:
-Hai fatto una cavolata.-
Così senza enfasi, con questa freddezza non mi lascia possibilità di replica, non mi dà tempo di pensare.
Per tre anni non ho fatto altro che desiderare questo momento, quello di rimettermi in discussione su un qualche campo a me più affine, per affinità più che per talento o capacità (anche se negli anni a scuola e sopratutto negli ultimi tempi i risultati a livello di scrittura si vedevano sempre più spesso, si insomma se prendevo la traccia giusta mi andava molto bene ... anche in termini di voto) perché infondo da qualche anno oramai sono quello che "capisce" di computer, quello che monta computer da zero, quello che sistema pc dati per spacciati e che riesce a recuperare dati aldilà di ogni aspettativa. A volte quando riesco in alcuni di questi "interventi" mi stupisco da solo. Peccato che all'università l'indirizzo "Tecnico di computer" non esista. Perché poi dovrei andare a fare qualcosa tipo informatica, differente da quello che ho fatto a scuola, qualcosa che quando è stato accennato comunque facevo bene e in alcuni casi di programmazione spesso anche molto bene. Ma poi si andrebbe a sconfinare nei ragionamenti matematici, buttare giù cose quadrate e senza curve. Infondo quello che ho imparato mi ha dato un'arma molto importante nel ragionamento, molta razionalità, la considerazione di qualsiasi possibile problema, il ricorso il più possibile al ragionamento. Sono cose che nella vita aiutano molto in qualsiasi campo anche e forse "sopratutto" quello umano nel senso più stretto.
Saper trovare il problema e quando possibile trovare le possibili soluzioni.
Bene il mio problema era la totale incapacità (per quanto in pratica negli ultimi 3 anni io, la matematica e le professoresse stesse abbiamo fatto in modo di stare molto lontano gli uni dagli altri) con numeri, formule e quant'altro del sottoscritto di controparte la predisposizione ad attaccarsi a temi in classe, capitoli di storia, paragrafi di diritto e pagine di inglese per riuscire a tirare l'acqua al mio mulino. La soluzione era quindi semplice, andare a fare qualcosa che riunisse il più possibile queste attitudini. Letteratura moderna e culture straniere, sembra la scelta perfetta. Imparare tre lingue, con in più le rispettive culture ( e si sa la cultura è data dalla storia di ogni paese c'è poco da fare) andando a studiare la cultura molto spesso si scade anche in differenze di "diritto" tra paese e paese. Per magari chissà magari fare un giorno il giornalista anche sportivo perché no? Oppure per fare dall'interprete al semplice traduttore o anche la guida turistica. Magari nei ritagli di tempo scrivere, scrivere qualcosa che potesse sembrare lontanamente ad un libro. Poi la mia voglia di conoscere potrebbe trovare pane per i suoi denti.
Il tutto si scontra con la realtà a partire da uno dei problemi che in tutta sincerità mi preoccupa più di ogni altro. I soldi. Si perché costa, 408 euro per l'università (che spero di annullare grazie alla borsa di studio per il diritto allo studio universitario) ma poi i libri. Allora cerco qualcosa da fare, ma cosa so fare davvero? Cosa ho certificato? Il diploma da elettronico, montare sistemare pc e ce n'è tanta di gente che alla fine lo sa' fare. C'è poco spazio per la "personalità" o lo sai fare o non la sai fare. Addirittura anche i corsi per il giornale online su selezione che ho fatto alle medie risulta come "Corso professionale di informatica" .
Ancora una volta abbastanza controcorrente, non più di come faccia già tanta altra gente ma di sicuro è qualcosa che a più di una persona fa saltare i conti. Anche a me.
Poi c'è anche il fatto di ricominciare ancora una volta tutto da capo. Come alle superiori nessuno è venuto con me ed il giorno del test che stavo lì davanti l'entrata mi sentivo totalmente perso, anche se ero circondato da una marea di gente non mi ero mai sentito tanto solo. Si perché infondo il primo giorno delle superiori un amico con me c'era.
Il tempo passa e cura tutto si sa' ed anche questo si risolve. Un altro problema potrebbe essere quello di non essere all'altezza di ciò che sto andando a fare, magari sono arrivato al massimo delle mie possibilità non potrei farcela e basta, anche cambiando indirizzo. Magari quel 75 alla maturità è stato il canto del cigno del sottoscritto.
A quel punto? A quel punto toccherà controllare quali sono le carte che mi sono rimaste in mano e quelle ancora da scoprire sul tavolo. (Questa cosa delle carte non si era mai sentita vero? ... che non lo so ...)

Nessun commento: