domenica 5 settembre 2010

Il sentiero nel vuoto

... notte, anzi di più mattina, il mondo sta per svegliarsi, io vado in pausa. Ciao mondo.
Quello che penso ogni volta, che faccio questo.
Poi c'è quel momento, il dubbio, che si insinua come un virus, prende ogni speranza le fagocita, le assorbe ... ed il dubbio aumenta, diventa sospetto ... diventa malattia. Diventa brutto. Ti fa' diventare brutto.
Ci pensi, ma pensare non fa altro che aumentare i dubbi ogni pensiero ne fa parte, il sogno si trasforma in realtà nuda, fredda e crudele. Crudele perché il virus aveva ragione ed è allora che capisci. Non era un virus, era solo verità. Il modo in cui la verità può apparirci davanti è tanto più duro di quanto non lo sia l'inganno stesso. Pensate poi se l'inganno è involontario o meglio se ve lo siete creati voi, da soli con le vostre mani, non sapevate cosa stavate facendo, eravate trascinati dagli eventi, tutto sembrava bello e splendente. Sembrava felice, prezioso, raro.
Si, si eravate drogati, assuefatti da quella sensazione di benessere che provavate, vi sembrava finalmente di essere completi, il puzzle era finito, le metà unite e il buio sparito, era solo luce.
Si ma luce era artificiale, al puzzle mancano ancora altri pezzi, il benessere era un'illusione, le metà erano quelle sbagliate. Insomma, niente di fatto ... cercando un senso, cose preziose.
Ed ora? Ora niente è quello che avete, quello che hai, quello che abbiamo. Vuoto, tutt'intorno a noi, perché noi ci siamo è il resto che è assente. Nel frattempo? Facciamo numero insieme a tutti gli altri, aspettando il sole ci riscaldiamo con la fiamma ossidrica, visto che in questo mondo vincono gli zero, mettiamoci tutti in serie e diventiamo tutti uno, tutt'uno.
Così, sarà fino a quando il fuoco della vita brucerà, fino a che noi lo alimenteremo, fino a quando varrà la pena lottare. Scioglieremo, scioglieremo tutto. Il ghiaccio come l'acciaio, le paure come i timori. Bruceremo, bruceremo tutto, la carta come il catrame, le nostre idee come i nostri sogni, per alimentare, alimentare la nostra fiamma.
Quando la fiamma sarà finita, rimarrà la cenere. Con la forza delle nostre azioni compiute, il vento l'alzerà le porterà in una nuova terra, per far sì che si rigeneri e dare ad altri la possibilità di provare quello che noi abbiamo provato.
Tutto torna.
Il vuoto, finisce, bisogna solo attraversarlo capirlo e trarne indicazioni, per capire come non finire più nell'oblio.
Sempre se ci siamo stati davvero.
Niente esiste, esistiamo noi, ogni cosa esiste perché noi esistiamo.

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