lunedì 30 agosto 2010

Another night ... another (the same?) question


Troppe domande, troppe cose per la testa. Per capire bene cosa succede, dovrei stordirmi, scollegarmi in modo lucido da tutto per poter, forse, capire cosa mi succede davvero intorno.
Cosa succede a me, quello che provo, quello che sento. Quello che capisco e che magari recepisco in modo sbagliato. Tutto colpa di quello che mi viaggia nella testa nello stesso momento in cui concepisco tale pensiero. Il futuro. Ecco poi c'è il futuro, lontano e nascosto. Nascosto in una nebbia sempre fitta ed al solo pensiero, di cosa ci si possa celare, oltre quella coltre ecco che mi ritornano in mente centinaia di idee e di pensieri.
Poi, poi capitano quei giorni, che provo apro gli occhi e sto male.
Succede anche che capitano quei giorni che apro gli occhi e sto bene.
Ancora meglio quando apro gli occhi e non succede niente.
Decido, infine, di chiuderli di provare a tornare a sognare ed ecco che allora mi ricomincio a chiedere, ne vale la pena?
Il sogno stesso mi sarà utile? Alla fine dei conti potrei benissimo andare avanti senza, confidando sulla realtà. Almeno quella è sincera, siamo noi a non doverla interpretare male. I sogni invece, sono infimi. Ti fanno sognare, stai bene benissimo ... ma poi col tempo, se rimangono tali diventano rimpianti, cose tristi da dimenticare. Sensazioni mai provate, situazioni non vissute, idee non realizzate, parole non dette e gesti non fatti, solo immaginazione e tali sono rimasti.
Vi sembra giusto? Essere alla mercé di tutto questo? Se fossimo tutti più razionali forse, si soffrirebbe di meno.
Ma, se fossimo tutti più razionali evidentemente l'essenza stessa della vita andrebbe a farsi friggere. Allora la vita stessa non avrebbe senso e diventeremmo pupazzi nelle mani di chissà chi o chissà cosa.
La razionalità è utile, sognare è essenziale.
In rari casi, per smettere di stare come tra due mondi, quello dove abbiamo tutto ciò che vorremo e quello dove è tutto una lontana utopia è meglio dimenticare il complesso insieme di tutte quelle cose che abbiamo sognato. Per un po' una piccola pausa, capire di nuovo chi siamo, settare di nuovo gli obbiettivi, infondo se anche noi cambiamo e tutto cambia compreso chi ci è intorno noi stessi dobbiamo cambiare. Non possiamo aggrapparci a vecchie passioni, a vecchie idee, a sogni antichi, a memorie ormai troppo lontane dal posto in cui siamo arrivati.
Girare la pagina, senza cancellare tutto ciò che c'era prima, dandogli ogni tanto uno sguardo per non scrivere le stesse cose. Per non imitarci, per essere noi stessi. Noi stessi del momento dell'attimo e non una copia di noi di qualche capitolo prima.
Nei casi estremi invece, prendere tutto e farci un bel fuoco, un falò è la soluzione migliore e con meno controindicazioni. Azzerando tutto ricominciando da capo, sai che divertimento a rifare tutto. Ma tanto, si sa' non è possibile, i ricordi sono sempre dietro l'angolo e noi stessi ce ne facciamo una ragione prima o poi.
Perché ho parlato di questo?
Perché ho scritto questa robba forse inutile?
Per inerzia, forse, come diceva Pasolini nel video che ho messo di sotto.
Oppure più semplicemente perché tutto ciò mi frulla per la testa e mettendolo qui nudo e crudo capisco quello che penso. Magari risulta utile anche a qualcun'altro chissà.
Ho pure aggiunto nuova musica al blog. Dai Beatles a Ozzy, passando per J.Ax e Rolling Stones.
Era un'informazione di servizio.

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