lunedì 16 agosto 2010

Un pezzo di felicità

Una scheggia impazzita, una pallottola partita senza preavviso, piene anzi, ricolme di quella felicità mi hanno preso in pieno. In pieno petto per essere precisi. Si perché proprio oggi, un frammento, proprio una scheggia, di felicità me la sono ritrovata dentro casa, una volta tanto che l'ho cercata, che l'ho chiamata, me la sono ritrovata ed eccola là. Io gli apro un piccolo spiraglio dalla porta, titubo ... «No ma dai, non ci credo, se ma quando mai ... » sono le frasi che la mente mi ripete una volta dietro l'altra. Invece ... invece di forza quasi ma fa sbattere la faccia contro la porta ed ecco che cotanta pallottola impazzita è entrata dentro casa. Che bello, una tantum stavo tanto bene qua in mezzo a tutto questo becero casino, un ora. un'ora e mezzo è durato il tutto in live. Quasi un remake. Come riascoltare un disco, quel disco bello e potente, unico, miscela di sensazioni e parole, il disco perfetto per ogni occasione quello da tirare fuori tanto nei momenti più bui come nei momenti più colorati e felici. Sinceramente, nemmeno ci speravo, rassegnato al progetto della fuga e invece toh, vedete perché la vita infondo è bella?
Infondo il resto della giornata era stato così e così, vivacchiato, ma in quel poco lasso di tempo posso dire di aver sfruttato alla grande, questo dono di provare ... emozioni non solo per qualcosa di astratto, di lontano, ma anche ... diamine era tutto così reale così vero, insomma bello e distaccato. Momenti distaccati dal tempo e dallo spazio. Un'ora e qualcosa che sono diventati giorni, mesi, anni e lustri. Infondo troppo pochi, quando arrivi a qualcosa di tanto ... perfetto ... ne vuoi sempre di più. Di meglio? Forse c'è ma li si scadrebbe in altre situazioni, altre idee .... così invece è stato bello e basta. Come quando ci si riposa non tanto dopo una grande fatica, ma dopo aver fatto qualcosa di soddisfacente, per il nostro corpo e il nostro essere più profondo. Poi vabbè c'è stato un remake, un altro, proprio verso la fine, verso i saluti, questa particella di felicità si è trasformata in un fascio di luce, luce di quella che riscalda i cuori e non la sola carne e camminando (si insomma un fascio di luce che cammina) mi ha circondato, mi ha stretto, mi ha invaso con tutta l'energia, si insomma proprio un abbraccio che troppo poco, ma ancora una volta, come la prima volta, troppo mi ha dato, troppo mi ha lasciato. Proprio per questo per fregare il tempo, per non fra sì che l'abbia vinta sto scrivendo, sto fissando questi momenti vissuti, questi pensieri. Che poi tutto questo è tutto ciò che gli occhi hanno filtrato, questo è tutto ciò che ho visto con lo spirito, con l'anima, col cuore insomma, si perché in momenti come questi momenti da ricordare, il cervello va staccato. Al massimo va usato come ripostiglio, proprio per mantenere vivi e puri i ricordi, perché se fosse per i soli occhi che sono si lo specchio dell'anima, ma sono anche da parte opposta un grande filtro verso la verità. In certi casi bisognerebbe vedere più col cuore che con gli occhi. Perché sono collegati troppo vicino alla testa, tempo che la testa rovini tutto, facendoci fare calcoli in base a ciò che pensiamo di volere invece che in base a ciò che vogliamo davvero, insomma come se a volte venisse modificato ciò che vediamo, facendosi credere di stare nel giusto delle nostre azioni, mentre magari, il cuore sta lì a metà tra felicità per la soddisfazione ricevuta grazie all'intercessione della mente e con l'altra metà pesante e cupa per ciò che si è fatto senza magari tenere conto di tante altre cose.
Per questo è stato tanto bello oggi, si gli occhi c'erano, ma prima di mandare tutto alla testa, ho fatto passare tutto per il cuore, per avere tutto così come piace a me, senza filtro.
Perché il cuore è più forte della testa anche se a volte si perde per strada, perso, preso in giro, insomma ingannato da chi riesci a manipolarlo. Di contro, quando ha ragione, ha ragione non di poco ma di molto di più del testa. Molto di più. Poi insomma, ci sarebbe altro da raccontare, come la già nota, consapevolezza e di contro anche responsabilità ma anche onore, di sapere di essere tra i pochi rendere felice, di far ridere, il mio pezzetto di felicità ed è tanta robba sul serio. Grande fatica, a volte lo ammetto è vero, ma la soddisfazione come quella provata oggi, in quel momento una volta ascoltata quella frase, fidatevi ripaga di tutto. Tutto. Al 100% ci metto la firma. Quando poi, il tutto bello che finito, anche in questo momento, mentre scrivo come sempre di getto, mi ritorna in mente come è cominciato e di sicuro ne avrò già parlato, ma come cavolo può una sola stupida azione, due frasi buttate la a casaccio, cambiare, rivoluzionare, una ... forse due vite o anche più. Ve lo ripeto ... la vita non è bella per questo? Sono sicuro, che se non fosse stato, per tutto questo ad esempio moltissime cose sarebbero differenti. Non moltissime in meglio. Ancora di più oggi ne ho avuta tanta conferma, ed ho anche avuto la conferma di avere non un pizzico, ma una (scusatemi il termine) fottutamente gigantesca paura di stare, senza, di perdere tutto questo, ricordi compresi, per questo ho scritto, per questo scrivo e per questo scriverò e spero di poterne scrivere all'infinito, fino al mio ultimo giorno in questo scafandro chiamato corpo.
Sono stato uno schiavo, sono stato un Re, ora sono felice. Tutto insieme, tutto oggi, riassunto in poche parole è quello. Prima, durante e dopo. Non posso guardare al futuro con più fiducia, ma posso guardare al passato orgoglioso, con il tempo è diventato qualcosa di bellissimo. Voler avere di più, potrebbe essere naturale è nello spirito della natura umana, ma il tutto è sempre mantenuto sotto il controllo di quella di cui stavo parlando prima, dalla paura, che comunque è soppiantata da tanta di quella felicità, che ancora adesso, in questo momento potrei farci dei mattoncini e uno sopra l'altro arrivare sulla Luna e fare anche le scale a parte per riscendere. Perché doverei sempre e comunque riscendere, visto che le schegge impazzite, fino la sopra non ci arrivano. Forse. Potrei sempre essere smentito.Non sarebbe la prima volta, infondo non avrei mai creduto di essere capace, non solo di esprimere certi concetti e di poter avere la possibilità di ricevere così tante ... tante ... belle ... vibrazioni, si vibrazioni, ma tanto meno avrei mai pensato di essere capace di fare altrettanto verso altri. Si lo so di sicuro già lo avrò detto, lo avrò già raccontato minimo un'altra volta, ma permettetemi di potermi stupire, di poter gioire di qualcosa di bello, anche se è sempre lo stesso discorso, quando ci ripenso a tutto questo, con tanto di attori e sceneggiatura di questa stranissima opera non di teatro, ma di vita che sta venendo fuori, mi sembra di rivedere tutto con gli occhi di un bambino, di quelli piccoli ma non troppo, che sta imparando a camminare e che ogni tanto da solo ce la fa, con tanto di tutina e scarpette nuove e che per ogni cosa si esso un fiore o un sasso se ne stupisce. Ed io stesso mi sto stupendo per questo bel fiore che fiorisce sempre più ed ogni volta che gli rivolgo lo sguardo è solo "più", mai "meno", di prima. Ogni petalo una storia, un sorriso, un pianto. Una risata, uno scherzo, un foglietto nello zaino ed ogni parola detta. Quanti petali e tutti a loro modo bellissimi che ha questo fiore. Il mio, il nostro e spero anche il vostro (tutto per voi), fiore.

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