sabato 21 agosto 2010

Tra realtà e sogno ... di mezzo c'è la paura

But do you think we can fly?
But do you think we can fly?
Will I do ...
Wiill I do ...
FLY!

Volare, quello che faccio, ogni tanto con la mente. Si volo di qua e di là nel tempo, nello spazio e nelle situazioni ... oh niente di trascendentale, solo un po' di fantasia, speranza e inventiva. Poi quando atterro eccomi qua, che atterro nella realtà, nella squallida e triste realtà che mio malgrado mi trovo a veder passare ... davanti i miei occhi insieme al tempo e alla speranza che se ne va. Di tempo c'è n'è tanto (dicono) ... il problema è questo ... così come stanno messe le cose, anche le prossime ore sarebbero troppe. Ma vabbé a questo problema si pone rimedio, con speranze da riporre in altri obbiettivi, meno seri, meno sinceri, meno puri e appaganti ... giusto quel tanto che basta a non farsi abbatterei dalla monotonia più assoluta.
Poi. Poi inizio a pensare.Se io non fossi io? Se io in realtà fossi solo un pignolo a tratti invidioso, scontroso, burbero, a volte saccente, con un modo di fare fastidioso quanto originale, se insomma non valessi un centesimo di quanto io pensi ... (e nei miei confronti sono molto ... come dire ... modesto ... no aspettate ... ehm esigente ecco) di valere nella realtà. Se nella verità tutto ciò che mi circonda, persone comprese, facessero tutte parte di un gioco, dove io mi sento l'obbiettivo, il pupazzo da prendere a colpi di palle di pezza, no no già così è troppo egocentrica come visione ... Ma se davvero come in un gioco, da un giorno all'altro tutto puff, sparisse? Persone, idee, sogni, ricordi ... scomparisse tutto e rimanessi solo io? Io da solo, con niente a cui aggrapparmi la sola coscienza di essere vivo, senza sapere se esisto o meno. Come fossi un foglio di carta, bianco, messo lì su un tavolo in attesa che qualche anima di buon cuore mi usi per scrivere una bellissima poesia, oppure mi imbeva di alcool etilico o chissà cos'altro e mi usi per accendere il fuoco nel proprio camino. Insomma bruciarmi. Se davvero dietro tutto ciò che ho fatto, ciò che credo di essere si nasconda qualcun'altro? Una creatura, subdola e infame, dicasi l'esatto opposto del presente sottoscritto. Se tutto quello che ho fatto un giorno si rivelasse con un solo ed unico secondo fine? Troppi pensieri ... troppa paura di essere inadatto, di non raggiungere ... di fallire, di essere un fallito ... senza niente, senza nessuno. Niente.
Mi ritroverei un giorno a rinnegare tutto, addirittura ad arrabbiarmi per il solo fatto di essere vivo e di non essere crepato notte tempo.
Mi guardo allo specchio e ogni tanto mi chiedo ... chi sono?
Non rispondo.
La risposta mi spaventa.
Forse nemmeno ce l'ho.
Nel dubbio continuo a sognare, a sperare ... provo a vivere, ad esistere ...


VOLO!



(Ore 4.54 a.m. se magari trovate segni di tristezza cosmica non vi spaventate è normale.)

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