lunedì 23 agosto 2010

Cento post di ... me

Se iniziamo a dubitare di ciò in cui crediamo, se iniziamo ad avere dubbi sulla veridicità di quello che crediamo di volere, se tutto d'un tratto tutto ciò che credevamo fosse un sogno, diventasse ai nostri occhi, qualcosa di nullo di indifferente. Se iniziassimo a dubitare non solo di noi stessi in quanto persone, ma di noi stessi nell'insieme di tutti i sogni inseguiti e diventati altra polvere accumulata nella clessidra della nostra vita, se ad un certo punto tutto questo diventasse nient'altro che polvere ... sarebbe un problema.
Potrebbe significare che abbiamo perso il nostro tempo, che abbiamo sprecato altre occasioni, che abbiamo imboccato la via sbagliata al momento sbagliato. Più semplicemente, semplice istinto di autodifesa. Preferisco convincermi che tutto quello che ho fatto e che rincorro sia sbagliato, inutile ed irraggiungibile prima ancora di provarci, così che non potrò saperlo per davvero. Ci fermeremmo prima, per evitare la disfatta, la sconfitta. L'onta del rifiuto. Rifiuto sbattuto in faccia dalla nostra vita, che cinicamente ci rigetta addosso i nostri sogni ... i nostri desideri. Paura di fallire, niente di più banale. Eppure ... eppure succede, spesso, più spesso di quanto si possa credere. A me capita, ogni tanto, delle volte riesco ad andare avanti. Invece in altre occasioni mi faccio fregare, perché infondo questa è solo una trappola, una trappola della vita che ci vuole fregare.
Se penso beh se penso in questo momento, mi viene un sonno allucinante. Per fortuna che mi basta scrivere sempre di getto quello che mi passa, per la testa e per il cuore. Tutto sbattuto qui sopra naturalmente. Perché? Perché mi fa sentire meglio, per conoscermi meglio. Non solo, sembra che tra l'altro qui sopra scriva abbastanza bene, un bel modo per testarmi e migliorarmi insomma.
In questo momento ho gli occhi chiusi, sto scrivendo.Mi sento rilassato da per tutto, gli occhi sno pesanti, il collo, cede quando di qua, quando dilla' - Ma in questo momento con i Beatles che cantano Let it Be , il me poù profondo sta benissimo, Rilassato al massimo o. sembra stia su un altro pianeta invece sono qui. Meglio aprire di nuovo,gli occhi, i sogni, sfortunatamente prima o poi finiscono.
Quel minuto, passato a scrivere ad occhi chiusi è stato davvero molto bello.
Ora che altro scrivere in onore del post numero 100 di questo bel blog?
Posso concludere che quella paura, quella che ho provato a descrivere spesso la provo. La paura di chi crede di aver corso dietro un obbiettivo e si ritrova alla fine. Ma poi ci ripenso. Ripenso a tutto quello che ho visto più di ogni notte, quasi ogni notte. Quello che mi passa per la testa tutto il giorno quasi tutti i giorni.
Ci vorrebbe una perla, qualcosa che illumini, ma dato che sono (in tutti i sensi) al buio e senza luce, posso dire che la perla ce l'abbiamo tutti quanti, nei nostri cuori a guidarci verso i nostri sogni legando in modo indissolubile con i nostri stessi cuori e animi. Quante domande, quanti dubbi, quanti problemi. Notte.

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