venerdì 27 agosto 2010

Dovrei ... (post altamente pesante)

... dovrei odiarvi tutti. Per non odiare me.
Sto ... male ... ogni tanto quando apro gli occhi, mi rendo conto della realtà, quando lucidamente capisco cosa sto facendo, quello che vorrei, quello che non avrò mai. Soffro come un maledetto.
Prima succedeva una volta ogni chissà quanto. Ora è diventato sempre più frequente. Come se mi avessero avvelenato, per ricattarmi ora con l'antidoto. L'antidoto mi tiene in vita, ma mi brucia moltissimo, mi fa stare ancora più male del veleno stesso.
Se non c'è sto male. Se c'è sto male lo stesso. Se gli sto vicino, sto bene e contemporaneamente soffro lo stesso come non mai.
Vita inutile. Inutilizzata, più che altro, credo.
"Sembri un personaggio di un libro", "Quando scrivi sembri J.Ax" (oh per me è un complimento), "Scrivi, che sei bravo =)" "Ah ti ammazzo" o allo stesso tempo "ti adoro" tante cose che boh. Inutili forse, perché se fossero vere, se fossero servite, io ora non starei così.
Dovrei tagliare con tutti e con tutti mandare tutto in fumo, dovrei ritornare ad essere solo. Per non stare più così e per non odiarmi. Per non dirmi "Stupido, che diavolo fai? Ma sopratutto a che o a chi servi? Non lo vedi che è tutto inutile? Il destino fin dall'inizio ha deciso di renderti tutto più difficile, di non farti vivere. Tu non dovevi nemmeno essere concepito. Così dicevano quei dottori, non saresti mai dovuto esistere, sei un maledettissimo errore, hai fatto saltare un sistema, perfetto. Ora se vivi e soffri è semplicemente perché non ci saresti nemmeno dovuto essere, è questo il problema di fondo. Tu non esisti. Vivi, respiri, parli interagisci, ma sei di passaggio. A qualsiasi errore si ripara col tempo, anche con te è solo questione di tempo. Così quel giorno, tutto tornerà apposto, non l'hai ancora capito è? La tua vita è intera presa in giro, la tua stessa esistenza, ogni tuo respiro è un respiro che sarebbe dovuto essere di qualcun altro, tu ne hai preso il posto, gli hai levato quel respiro, sei un clandestino dell'esistenza, qualcosa che non doveva essere, inutile che sogni, i tuoi sogni sono di qualcun'altro.
O per lo meno i tuoi stessi sogni, li realizzerà qualcuno che c'è per davvero, qualcuno che seppure non se lo merita, è vivo. Ah e poi cosa vorresti fare l'amore? Ahah per favore, abbandona ogni speranza, già ce n'è poco per chi c'è per davvero e tu vorresti toglierglielo? Con che diritto? Rinuncia, rinuncia subito. Lo dico per te se poi vuoi continuare a soffrire fai pure."
Ogni volta, ogni maledettissima volta, che apro gli occhi, vorrei scappare, cancellare tutto dalla mia mente, non essere mai esistito, non aver mai parlato con nessuno essere una persona totalmente azzerata.
Questa vita da clandestino, la sto infondo sprecando. Fino ad ora e così sono sicuro che continuerò, ho rinchiuso sentimenti, idee e quant'altro ma sopratutto i primi. Una maschera d'argilla induritasi col tempo diventata come marmo oramai si è sovrapposta del tutto a me. Non solo quindi sto sprecando questa vita, ma questa vita la sta vivendo questa maschera che ha preso il mio posto e che mi fa stare nel mondo dei vivi.
Soffro. Provo ad addormentarmi ma niente, metto su della musica, a volte riesce a farmi stare male anche quella.
Solo piccoli blackout sulla vita, mi consentono di assaporarne il gusto. Mi intrufolo durante questi. Credo di vivere solo durante questi attimi, appunto, credo. Perché poi si annulla tutto e allora basta!
Fuoco, fiamme e rabbia per buttare giù sta malinconia di vivere. Fuoco per bruciare tutto, fiamme per circondarmi, rabbia per urlare al mondo intero la mia domanda, perché dovrei stare qui con voi? Perché? Solo per stare male, per vedere, immaginare, sognare ma non fare niente di più? Per cosa? Per chi? Per quanto? Per quanto dovrei stare così? Per quanto? Per quanto mi devo sentire come il personaggio di un libro mai scritto?
Bruciare tutto, quello che ho fatto. Tutte la parole che ho detto o scritto. Quelle azioni, quelle frasi, non sarebbero mai dovuti esistere. Saluti, abbracci, pezzi di carta scritti, disegni, blog, link, foto, video, niente di tutto questo sarebbe dovuto esistere. Io posso forse, servire ad altri, nessuno può aiutare me, perché io per loro non dovrei esistere. Non esisto.
Sto male, dentro. Cure esistono? La felicità? Boh.
Fascio di luce, un arcobaleno. Sedativo a tutto questo, ma forse ... forse è come l'antidoto?
Non so cosa, fare, non so con chi parlare, scrivo.
Sputo fuori tutto questo marasma di malinconia per sentirne meno il peso. Scusate se esisto. Scusate se vivo, non ne posso fare a meno.

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